CRONACHE DAL PICCOLO NULLA
di
Eterodossi


Capitolo 1 - Vinicio

Sento molto freddo. Non riesco a muovermi. Ho le membra ghiacciate. Piombo gelido. A dire la verità so che potrei fare dei movimenti - minuscoli - con sforzo enorme. So anche che se cadessi non riuscirei a rialzarmi.
Sono in piedi in una notte immobile e gelata, oscura da non vedermi i piedi. Come quando nel dormiveglia non riesco a capire se sto sognando di dover pisciare o se sto rischiando una seria figuraccia... con lo stesso intorpidimento che arriva dalla pelle lontanissima... con la stessa sensazione di non poter capire nulla, nemmeno quello che sento, fin quando non rimetterò gli occhiali, resa ancora più forte dal fatto che lo stesso rincoglionimento non mi fa nemmeno provare a inforcarli.
Ho già fatto questo pensiero.
Non riesco a sollevare la mano per metterla davanti alla faccia.
Anche sbattere le palpebre e' lento e difficile. I pensieri si srotolano davanti alla lucetta della mia attenzione e precipitano in un baratro.
Ho la sensazione di aver già provato a pensare tutto questo, ma era molto più difficile. Forse sono qui inchiodat@ da un sacco di tempo.
Sono cert@ che ho già provato cento volte a sollevare la mano.
Sto uscendo da uno stato di ottusità di cui ho chiara solo l'ottusità. Magari posso provare a spostarmi - di un pochino - se solo un poco, con buone possibilità di successo. Ma sì. Alla velocità di un bradipo mummificato mi posso sedere, adesso - almeno così le braccia e le gambe incrociate sono meno gelate. 
Strizzo gli occhi. Li strizzo fino a vedere le macchie. Inutile. Li sgrano nel buio per cercare di cogliere una forma. Nulla. Sicuramente un bagliore lontano, flebile, come una città oltre una collina distante, un alone, al massimo, forse il mare. Non so dire quanto distante. Un miglio? Mille? Quanti passi impossibili? Verso dove? 
Un freddo ball...
 

"...lo
che per te suoniamo,
posa la falce..."
Musica! Ballata in FA! Come da oltre un muro. Musica che mi scrolla la brina dai pensieri e dalle ossa..
Nel buio totale il brano mi arriva come una secchiata d'acqua calda. La scialuppa di salvataggio per il naufrago. La voce dei soccorritori. La luce della speranza e' verde, non ci sono dubbi.
Tendo l'orecchio allo spasi...

<"...mo,
posa la falce
e danza
tondo a tondo:
il giro di una danza
poi un altro ancora...">

Ancora! Dal buio sento chiaramente la ballata. Non e' una registrazione, qualcuno canta, ovunque sono non sono perdut@, non sono mort@, s...

<"...ei l'ospite d'onore del ballo
che per te suoniamo,
posa la falce
e danza
tondo a tondo:
il giro di una danza
poi un altro ancora
e tu del tempo non sei più signora...">

"...e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare,
e dell'Oscura Morte al passo andare...", proseguo... Certo che un rintocco un po' meno tetro poteva venire... beh, almeno non sono un cadavere. A meno che la Mietitrice non abbia pure il senso dell'umorismo...
Ma che cazzo dico?!
Lo scheletro con la falce non esiste se non nei quadri... e poi se anche ci fosse io non sentirei nulla, non con le orecchie... e poi... vabbe', lasciamo perdere l'esprit d'escalier... ma chi cazzo e' che suona imitazioni di ballate medievali con 'sto freddo boia e un buio ancora più boia?
Calma. I pensieri scorrono molto meglio. Cerca di analizzare la situazione. 
Oltre al fatto che non riesco a muovermi e fa un freddo ballerino e non ci vedo una mazza e sento le voci come giovanna d'arco, mi pare che la situazione sia chiara...
Sono un uomo morto.
Almeno lo sarò presto se non capisco dove mi hanno portato e come uscirne.

<"...Sei l'ospite d'onore del ballo
che per te suoniamo,
posa la falce
e danza
tondo a tondo:
il giro di una danza
poi un altro ancora
e tu del tempo non sei più signora...">

 "erebo..."
La voce sussurra da vicinissimo. D'istintivo cerco di ritrarmi. Quasi mi sento l'alito sul collo... mi ricorda troppo quello del Lupo per non sentirmi a disagio. I pensieri e la voce cavernosa scorrono veloci e paralleli come binari.
"Rilassati. Sono l'attenzione di MOMM."
-e cosa diavolo ci faccio nella testa del Kaizer Souza... Pathetico?!"
"Sono MOMM. "
-...cazzo, grazie per la precisazione, non ci ero arrivato-
"Finalmente ti ho recuperato..."
Mi guardo di fronte, ma resta forte la sensazione di avere scordato da qualche parte gli occhiali e di non poterli trovare proprio perché non ci vedo.
La voce sembra venire innanzi a me, un bisbiglio da qualcuno che fosse accovacciato a un metro, se ci fosse. Non vedo nulla. O meglio vedo...
l'unica cosa che mi e' chiara e' una bella macchia piatta e indistinta, la differenza che separa il cielo dalla terra è poco piu' di un fenomeno gestaltico.
Vedo uno spazio piano e immenso, vuoto e piatto come un deserto sotto il chiarore della notte. Comincio a vedere che sono in mezzo al deserto. In un lampo mi ritornano in mente due luoghi così simili eppure così distanti, due deserti, la casa del Mostro e quella di Merlino.
 "Non ti aspettavo. Aspettavo Lazar. Mi ha sorpreso."
- Lazar? eccheccazzo c'entra lui adesso?
Ovvio... la malattia... come ho fatto a non pensarci... pure lui aveva il cervello in pappa-
Una sua pausa, per trovare il modo di dire qualcosa.
 "Non e' grave che tu sia mort@. Il rituale non ha avuto con te l'effetto che mi attendevo."
- Morto? eccheccazzo lo sapevo, ho dato definitivamente fuori di matto.
da morto non parli, la morte è la fine.... ma quanto devo delirare ancora prima che mi accoppino?-
 "Se vuoi sapere di più dovrai farmi delle domande. E' molto complicato. Ho speso il mio potere per costruire la rete delle anime con l'aiuto del Guardiano del Niente."
- seee vabbé. sono mesi che non faccio altro... come se avesse un senso 'sto concetto... io di ricostruire reti a tempo perso ne ho abbastanza... spero al manicomio mi daranno qualcosa di più interessante da fare che l'uncinetto.-
"L'ho stesa molto tempo fa. Era per Lazar, in effetti era regolata per catturare le memorie transienti di qualunque empatico."
Il sussurro si riduce a bisbiglio. Sibilo.
"Per nessuna ragione accenna del Pathos al Guardiano del Niente. Il professore, con tutto il suo potere, è allo scuro dell'esistenza della nostra organizzazione. Con lui il velo ha funzionato per millenni alla perfezione."
- CAZZONEEEE SVEGLIATI!!!! PIANTALA DI DELIRARE! PIANTALA CON 'STA STRONZATA! Prima Araldo dell'Erebo, l'Oscura Madre, La prima proiezione del Vuoto, poi Campionessa dell'Anomalia contro gli Uomini Grigi... Ma quanta fantasia hai?! P.H. Dick ti fa le pippe! Svegliati FEDERICO!!! -
"Ti sarà tutto chiaro col tempo, questo non mi preoccupa. Adesso lui non ci sente ma presto la sua attenzione ti troverà. Si occuperà lui di riportarti nel Cosiddetto Reale."
Noto un tono contrariato nelle parole...
I miei pensieri lo sono di più.
-Probabilmente perché sono la stessa cosa, coglione!-
"Ha detto che ci pensa lui a risolvere la tua situazione particolare. Ha detto che gli è già successo un paio di volte. Dice che e' colpa mia. Non ho potuto dirgli che sei speciale."
-Se davvero questa conversazione stesse avendo luogo, sarei ben più speciale di così... figurati se chiudere il portale su Abaddon e' una cosa da così poco... peccato che sto sognando...-
"Non e' stato difficile far lasciare al Gran Dio Sciacallo la tua anima, neanche far mollare la presa ai ruhk che portavano le tue memorie dritte dritte al Grande Nulla. Quello e' stato facile."
La voce della memoria. Vedo me stess@ giacere a faccia in giù in mezzo al deserto. Un corpo di ragazza, o forse di ragazzo, da qui non si capisce bene, sta supino nella sabbia, con il volto immerso e soffocato, granelli di sabbia posati sulla schiena in modo da formare un disegno, sembrare grandi ali da mosca .
 "E' stata la tua corda d'argento a sfilacciarsi come fosse di pagliuzze di platino."
- mi ci mancava la menata del viaggio astrale... questa però non è nuova, mi deludo di me stesso -
"Mi si è dissolta tra le mani come una palla di mercurio in mani di bambini. E' esplosa in miriadi di sferette d'argento vivo che riflettevano tutte i miei occhi sbarrati. E esplodevano e esplodevano.
Qualcosa non e' andato con la preparazione, dice il prof. Io non sono mai stato bravo con ciò che è formulaico e rituale. Per questo mi bocciavano sempre agli esami di Diritto all'Università. Ho rivisto e ripetuto tutto: con altri non succederà.
Io dico che dipende da te, dal tuo spirito di kamikaze, da papera di gesso!"
- io dico che sono tutte stronzate e che voglio le mie pilloline blu. Che se davvero erebo non fosse un parto della mia mente Malata, altro che colpa mia... il mio Canale , se
esistesse, ma non esiste, avrebbe fatto un bordello con qualsiasi rituale. Voglio svegliarmi. Voglio scordare. Voglio morire. -
"Niente pilloline, non puoi svegliarti, non puoi scordare, non puoi morire. Sembra una legge di Murphy. Piantala..." la voce si contorce, seguendo il crescere del disappunto, come in una corsa agli armamenti.
- Sempre irascibile questo MOMM. Non che gli altri fossero meglio-
 "Ormai e' fatta."
- ah si? e di cosa? -

<"...Sei l'ospite d'onore del ballo
che per te suoniamo,
posa la falce
e danza
tondo a tondo:
il giro di una danza
poi un altro ancora
e tu del tempo non sei più signora...">

"Questa viene dalla Camera di Cronostasi del Guardiano del Niente."
- che tristezza 'ste parole d'ordine... ma non le avevo abbandonate perché pompose? -
"E' necessario. Branduardi. Non importa, il risultato e' lo stesso. Fa parte della rete, assieme alle suggestioni,"
- ecco la parolina magica: S-U-G-G-E-S-T-I-O-N-I. Come S-VEGLIATI S-TRONZO. - 
"Assieme alla distrazione del Dio, alle rimembranze, il sangue i sorrisi e tutto il resto. Con te serve solo a metà."
- e il resto lo dai al gatto... - 
"In ogni caso non riusciremo a rimetterti nel tuo corpo."
- nemmeno con sei milioni di dollari? io già non c'ero nel mio corpo. se no mica parlavo al femminile come un coglione. il problema è che SONO un coglione. -
"Con altri dovrebbe funzionare, se la dottoressa li trova a tempo. La conoscerai. Il professore usa sempre lei per queste cose. Anche il dolore e' inevitabile."
- già dato grazie. io "sono la figlia del Dolore".. questo dicevo, no? per forza mo che mi viene fuori nei sogni... freud si rivolterebbe nella tomba. -
"Inutile minimizzare. Il dolore arriverà. Arriverà. MI dispiace. Non puoi neanche proseguire per il Grande Nulla."
- le seghine me le posso fare, dottore? Tanto cieco lo sono di già...-
"Le tue battute non ti salveranno. Scusa. Mi servi. Questa è una violenza."
Mi faccio male e mi chiedo scusa. Sono tranquill@. Ci vedo anche meglio.
"Quando ti allontanerai verso il Cosiddetto Reale, mi sarà più difficile comunicare. Vedo molte delle tue memorie. Le ho raccolte quasi tutte, impigliate nella rete a strascico delle anime. Ma non ci capisco molto. Raccontami cosa è successo prima della fine, come sei arrivat@ all'incontro con l'estrema Nemica?"
- Buco. In effetti c'e' un bel buco. Non lo so.
Il Cazzo di rituale non funzionava, ma per forza non poteva funzionare, sono tutte stronzate... Parlavo con Matteo che pareva un ologramma da film di terza categoria e poi tutto e' diventato rosso. -
"Vedo..."
- Una sensazione di morso di zanzara sul collo, mi cerco di cacciarla, sensazione di caldo molle umido, soprattutto non c'e' il collo... -
"La cronostasi ha fermato il dolore..."
Mi rivedo che non vedo più nulla. Fa un freddo cane. Non riesco a muovermi. Le orecchie mi rimbombano. Passa come un lenzuolo su un fiume la memoria di due film che fossero proiettati contemporaneamente.
Un tipo che prende un cadavere e lo porta a peso in mezzo a un bosco rischiando di ammazzarsi per terra mentre litiga con un randagio - o è uno sciacallo? ci avevo già messo gli sciacalli? - cercando di darsi un'aria compita mentre si sporca tutto di sangue e melma.
Un tipo vestito da donna che costruisce una strana architettura con dei fili e delle altre persone ad aiutarlo, poi da fuoco a tutto, poi spegne e s'illumina di una strana luce mentre prende in mano una piantina.
Le due immagini continuano sovrapposte... il cadavere è a terra, il cane - o sciacallo? - ci piscia su. Il travestito sparisce in un bagliore e un'ombra nera, simile a un uomo con testa di cane, scrive qualcosa su un libro e lo chiude.

Mi sento più rilassato, come dopo uno sfogo...
- che strana luce che c'è nei miei deliri... è sempre così... pure i lupi non sono una novità. -
Ripenso al primo incontro con l'incubo di Fenrir, o del mostro o dello sciacallo, ancora non l'ho capito adesso... alla puzza di cane bagnato che avevo sentito così chiaramente in quel brutto sogno, a quanto ero convinto che ci fosse stato qualche strano essere alieno che mi perseguitava e invece ero solo io che avevo sclerato per l'ennesima volta, andandomi a fare una passeggiata in metrò, nudo, in stato confusionale... e all'improvviso una puzza di piscio di cane riempie l'aria. Puzza di morto. -
C'e' puzza di morto.
Per la prima volta erebo apre bocca. Si sente le parole uscire dalla gola come il classico ultimo afflato, però al contrario. Le sue parole puzzano di alito di zombie che rutta aglio.
E' talmente denso che i topi gli risalgono su dalle interiora correndoci sopra, o almeno questa e' la sensazione che sento quando mi decido a sputare il rospo:
"E' il mio fottuto corpo. mi ha tradito e mi sta tradendo ancora, se no non starei a parlare con le allucinazioni. ma per quanto possa credere, un equilibrio l'avevo trovato. anche se adesso non me ne ricordo più." 
"La cronostasi ha perso il tuo corpo. Lasciami dire che non e' un gran peccato.
Cerco di aiutare l'assestamento del tuo nuovo affresco cognitivo. Forse riesco a spiegarmi con un esempio soggettivo..."
Un topo si ferma a metà gola, un groppo fastidioso che per un attimo impedisce alle parole di uscire, e così ai pensieri di formalizzarsi. 
"Sei stat@ colpita da una pallottola al collo."
Il topo raschia. Scava taglia fruga nella gola. La spaventosa sensazione di aver bevuto idraulico liquido, più una pulsazione, come se un boato rimbombasse una spanna sotto l'orecchio sinistro. Si fa presso una memoria sgradevole, non vorrei si venisse, mi sembra uno straccio unto di morchia.
-morchia? cazzo adesso mi metto a parlare difficile pure con me stesso, sto messa male.. machecazzo mi parlo al femminile? stai messO male, stronzO-
"Non so chi abbia avuto quest'idea, lo scopriremo."
- se anche fosse, chi se ne fotte.
e poi lo so.
da qualche parte so che lo so- 
"Chiunque sia stato è un idiota, se credeva di ridurti le sofferenze. Il collo è una parte del corpo sensibilissima e il dolore sarebbe stato tremendo..."
Un ragazzo dal volto femmineo, con lunghi boccoli rosso sangue e la pelle cianotica, fango al lato della bocca, la guancia premuta a terra da una forza invisibile, mi scruta perplesso. Ha l'espressione di chi sta facendo un ragionamento complicatissimo, e
non riesce a finirlo.
lo so che sono io.
il grumo in gola ormai e' enorme, come un palloncino che si espanda senza fine, un'esplosione al rallentatore che parte da dentro la gola otturando tutto...
- sto soffocando... soffoco... SOFFOCO!!!-
Mi dibatto, in preda al panico....
"Calma! E' tutto finito! E' passato... Tu hai sentito solo una puntura di zanzara... Calma... Sei qui. Non sei sparit@, sei solo cadut@ mort@. Molto meglio, ve'?"
Il volto sornione e interrogativo del mo cadavere, mi illumina. La sua espressione perplessa e accigliata mi suggerisce: "mrla rsopaa mghff"
il nodo in gola serra la voce in una presa terrorizzata, ma la mente ormai è ilare: 
- La risposta e' 42 - 
"Dicevo. Un'altro al tuo posto, dopo essere caduto a terra in preda allo shock - onda d'urto nel pilastro del sistema neurovegetativo - sarebbe subito entrato in coma per le ripercussioni del danno sul sistema circolatorio del cervello."
- Peccato che la mia malattia mi faccia avere un cervello talmente incartato che funziona da solo pur quando dovrebbe spegnersi... -
"Ischemia, asfissia delle masse cerebrali. Sofferenza cellulare. Incoscienza. Arresto delle funzioni vitali. Dal punto di vista anatomico: acidificazione del sangue, emissione di tossine, inizio degenerazione dei tessuti.
Piano cognitivo: impossibilità a comunicare e a ricevere stimoli, appena le cellule cerebrali muoiono le memorie si dissipano. Morte somatica."
I sogni che mi perseguitano pure quando sono sveglio e l'incapacità di capire cosa è Vero e cosa è frutto della mia malattie maledetta; il fatto che pure i sogni vengono somatizzati, mi porto addosso le tracce di quel che vivo, e questo rende ancora più difficile scindere realtà e finzione... e poi in teoria questa cosa avrebbe dovuto uccidermi da tempo...
"Le memorie volano via quando si deteriora il cervello. Tutto nella testa del caduto il suo mosaico del mondo si sbriciola: memorie consce e inconsce, geografie mitologiche, pseudostoria ideologica, convinzioni, miti, nozioni tecniche, pregiudizi, superstizioni, credenze religiose. Tutto cancellato. Reset. Solo Gaia mantiene una memoria sicura legata al morto."
- Tutte stronzate... Gaia non esiste-
"Ma se e' lei che ti manda il topo! Se qualcuno mangerà quel topo dopo averlo marinato nell'alcool ne troverà le interiora un po' più grasse grazie a te! Nulla sfugge alla Natura, arrenditi... Tanto non interessa il tuo caso. La cosa grave è che l'anima di chi muore è persa al Reale. Il Cosiddetto Reale viene privato di un testimone e di un attore. Questo non deve essere sottovalutato. Se tu sei morto per il mondo, il mondo e' morto per te."
- amen. E allora che cazzo ci faccio qui?! -
Lampi cognitivi mi piombano nella cornea - slogan strillati da paparazzi:
# "Se chiudo gli occhi spengo il mondo" # http://www.rainbow-against-drugs.org/italy/it/italy.htm # "Chiudi gli occhi, non c'e' nulla da vedere" # Close your eyes and think of this/Armenia, CITY IN THE SKY #
Balle! Il mondo rimane inchiodato al Reale dalla testimonianza e dalla coscienza dei miliardi e miliardi di vivi, resta il fatto che anche tu eri uno dei suoi spilli e sei caduto. Aveva un poco bisogno di te. Inoltre il morto non e' sparito nel Grande Nulla: a parte la mora del cadavere, vi sono tutte le memorie che le persone conservano di lui, e tutti gli effetti di tutti i suoi atti, simbolici e non."
- Quello e' ciò che nei miei deliri chiamavo il Mito. il Mito non esiste, i miei deliri sì. -
"Vuoi sapere dov'e' il trucco?
NESSUN TRUCCO.
La memoria dello scomparso non e' persa. Chi ti uccide ti impedisce di ricordare e fare, però non può cancellare la tua esistenza e la memoria che gli altri hanno di te."
- quindi io esisterei ma solo nelle teste di coloro che conservano memoria di me? come prigioniero in una rete di menti? Ho conosciuto tal Stefano Costantini, che diceva di essere in uno stato del genere... o almeno, credevo di averlo conosciuto... ma di sicuro e' un'altra delle mie fantasticherie del cazzo... fa troppo il tagliaerbe, per i miei gusti... cazzo certo che sto ritornando ad essere creativo nei miei autoinganni... -
"I tuoi gusti non cambiano le COSE. Non è una prigionia - al contrario. Non esisti solo nelle teste di chi ti ricorda mentre sei vivo, dopo e' proprio così. In vita è il prossimo che tiene in piedi la nostra identità per il mondo... Pirandello c'è diventato fascista ad averlo capito. Ma torniamo a te. Chi viene ucciso resta la mondo per il paradosso del martirio: uccidi un santo e lo rendi immortale. La morte rende immortali. La massa dell'identità resta conservata nelle memorie di chi ti ha conosciuto - non sei perso al Reale finché qualcuno si ricorda di te."
- allora non ci vorrà molto... non mi è restato più nessuno... - 
"Tutte le tue memorie sono un frammento della testimonianza del mondo e hanno ancora l'istinto a combaciare col le memorie simili che ancora sussistono tra le mani dei vivi. Se eri a Lucca tutti gli emphatici che hanno assistito al tuo passaggio ricordano a modo loro quella situazione. A modo loro, è vero - pur tuttavia, quello stesso, medesimo, unico istante. E' ironico che quello a cui sei più collegato e' proprio il tuo carnefice... "Io sono la lama e la piaga..." "Mi crocifiggono e io sono i chiodi" queste sono parole di Hermann."
- e chi è? il signor io non esisto? anche lui me lo sono inventato io. -
"Esiste ancora una strada di ritorno, ma tu non puoi percorrerla se le tue memorie e la tua coscienza spariscono... Questa e' la regola. A questo attendono gli Dei della morte. Ci troviamo davanti il grande Anubi e i ruhk. Potrebbe essere altro, altri dei e altri messaggeri psicopompi, ma la loro funzione e' quella. Raccogliere tutte le memorie e la coscienza - i meccanismi mentali - del morto e gettarli nel Grande Nulla! E qui interveniamo noi!
La Camera di Cronostasi - si trova nella Città Eterna - ferma il tempo per il cadavere. Per gli emphatici morti tra il 13 settembre e Halloween il tempo smette di scorrere. Un buon medico se ne accorgerebbe subito, diventano gelidi, ma non c'e' ipostasi del sangue, rantolo agonico, deiezione involontaria, rigor mortis. Niente. Se qualcuno è così stupido da tagliarli trova i tessuti in stato di conservazione. Pochi gradi di temperatura, nessun danno da degenerazione, gli organismi inferiori sono inattivi quando cercano di agire sui tessuti.
Questo per salvare il corpo, per l'anima  - se mi lasci usare questo termine inappropriato...
E' come uno scippo."
- Ma che cazzo dici? che ti stai facendo un tuo personale esercito di sgherri invisibili? se il mostro fosse davvero esistito si direbbe più da lui che da te... -
"Non ti spiego le parti del rituale, te la faccio breve. E' come strappare un osso della bocca dello sciacallo."
... Un rumore di tagliola che scatta, l'alito fetido di un lupo malato, la puzza di cane bagnato.... tutto ritorna improvvisamente, dalle memorie del maldestro tentativo che feci per intercettare l'anima del dottor k appena dipartito.... quando iniziò la parte più deleteria dei miei deliri, quando credevo di poter parlare faccia a faccia con una cosa che non esiste, con la morte... E' MOMM che è uscito di brocca.
"Sia lode al grande Dio Coccodrillo, il viscido coccodrillo! Sia lode a de Quincey! La Rete della Anime vibra a sentire avvicinarsi i branchi di sciacalli che reggono tra le fauci le norme empatiche. Mi butto davanti al Gran Dio Sciacallo e gli strappo la preda. Subito il grande rukh smette di inseguire lo stormo delle memorie e queste piovono a terra come coriandoli di fuoco. Si tira la rete della Anime, gesti e simboli legati da gusci d'angoscia. In mezzo a tutto guizza la corda d'argento come un'anguilla atomica. Afferrarla, legarla al corpo. Il gioco è fatto.
Nel Cosiddetto Reale un medico ripara i danni e rianima il cadavere. Possono esserci delle memorie del Piccolo Nulla e un forte stato di shock, ma la persona e' O.K., diciamo.
Però se il corpo e' danneggiato oltre le capacità dei medici tutto ciò non funziona. Anche se ci sono intoppi.
Con te c'è stato un intoppo."
 - "Perché tu sei l'eletto"... che culo.... -
Una lunga pausa nella penombra di deserto.
"... E' meglio che cominci ad essere informato sulla tua nuova personalità. La coscienza e le memorie sono per lo più le tue - non tutte alcune mi sono sfuggite, roba inconscia - niente di che."
- Fico. le parti più importanti, quelle che danno sale, sono sparite... resta solo la superficie... mi sto notificando da me lo stato di schinofrenia paranoide?- 
La coscienza che navigava nel Cosiddetto Reale all'interno del corpo che ti verrà dato, la persona contenuta nell'identità che diventa tua è stata convinta a ritirarsi senza fare storie ed è stata affrettata al Grande Nulla."
- Ah, ecco. Tanto per non essere coercitivi, per fortuna che parlo sempre di essere liberi... o serve per mettermi a mio agio con la mia nuova personalità?... brillante escamotage per autogiustificarmi lo straniamento dato dalla pazzia... sono davvero furbo... autocomplimenti!-"
"Ti sbagli. Costui era impigliato in una penosa agonia e mi è riconoscente. Non gli interessava continuare la sua parte nell'enorme pupazzata: prendila come una donazioni d'organi balc. Sicuramente troverai dei rimasugli di memorie nel tuo nuovo corpo, il trattamento che ha subito dovrebbe averle ridotte al minimo, tuttavia."
La voce ha preso il solito tono saccente.
"Ti chiederai cosa costa questo scherzo... Io salvo la tua anima, tu dovrai fare qualcosa per me. Anche per me non e' gratis, sappilo; c'e' un motivo se io non sono riuscito a tornare nel Cosiddetto Reale. Il professore ha bisogno del mio aiuto.  Del NOSTRO aiuto. Sono saltati gli schemi, i cani della guerra sono stati sguinzagliati. Devi guadagnare poco tempo - fino a carnevale. Carnevale, sì. L'alternativa è la testa staccata e un paletto nel cuore. Metodi da ammazzavampiri: non c'entrauncazzo ma funziona."
Un po' di nausea e il freddo che cerca di farsi sentire.
Un ombra si staglia dalle tue spalle. L'ombra di un gigantesco uomo dalla testa di sciacallo. Potrebbe essere alto chilometri. Fa tanto freddo che come una foca faccio rimbalzare sulla testa la palla inutile dell'eventualità di mettersi ad aver paura. MOMM stesso solo si secca:
"Non ci impressioni, Upuaut, abbiamo quasi finito! Togliti dai piedi, per il coccodrillo!"   L'ombra scompare. Dall'alto scende un corvo nero che si posa a pochi passi, si avvicina guardandomi con l'occhio di un demone sognante.
"Messaggio. Il vecchio e' arrivato. Ci tiene d'occhio e vuole che ti sbrighi."
Il corvo si pietrifica, diventa bianco, è di carta, è un foglio di carta piegato. Lo raccolgo allungando lentamente una mano dalla tua posizione di loto nuaseato. Un articolo di giornale. Mi ri-gira la testa, mi sento fatto. Freddo ballerino, e pure umido. 
Leggo: Senzacasa trovata morto a Aosta... Nella rulott... La stufetta a carbone... il compagno in gravi condizioni... avvelenamento da monossido... straniero... vicini non aiutavano... inondazione... Carabinieri...
Quanto gira. Meglio sdraiarsi prima di cadere lo stesso. Nausea di stomaco. Mi sento strafatto.
Il gruppo di sciacalli caracolla inerme nella luce diffusa del deserto, nuotando nei riflessi spazzati dal vento rovente sull'orizzonte di sabbia.
Mi sento un fattone perso.
SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS
SSSSSSSSSSSSSSSssssssssssssss... sss... sss... 
Il sibilo e' rassicurante quanto lo sfiato caldo della metropolitana d'inverno, quando mi ci risvegliavo senza sapere come ci ero arrivato, con il cervello più impastato della lingua, la mattina dopo il coma etili ...
- Dopo che?! - Il sibilo non mi da fastidio. Solo la testa non girasse così. Tanto.
Il pensiero cosciente caccia via fantasmi di un passato inesistente, mangiato dal nulla,  e le sensazioni parassite rimaste impigliate nel sistema neurovegetativo sono affogate dalla vertigine. Sdraiato in mezzo al deserto allungo le gambe. La voce di MOMM è solo "Sbrig..." "...sino!" "Sobe... !" "A pr..." "...lefante!"
- ma che cazz...- d'un tratto diventa molto più interessante di queste eco proustuane, il frrredddo nelle ossa, la sensazione di aver tolto ora la testa dalla sabbia, il dolore della ghiaia sulla guancia premuta a terra da chissà quanto... 
Con la testa che gira non senti più neanche tanto il formicolio. Il braccio ti brucia, non conta. Faccio invece caso al cielo grigio scuro e... 
- Ci sono le stelle nelle mie allucinaz... cazzo cazzocazzoCAZZ!-
Se si stessero ferme potrei dire... Batto gli occhi, un sipario rosso cala improvvisamente sostituito da un meteorite che ce l'ha con me. Una stella e' luminosa... Molto... diventa una luce rossa, una palla di fuoco. Ci mette un sacco. Mi cadrà addosso. Si fionda e ci mette una vita a cadere. I classici ultimi minuti di vita, quando tutto scorre a rallentatore?! Pure le viscere mi si strozzano al rallentatore, avrei paura se non annegasse pure quella in un massa collosa di nausea. Allora speriamo che faccia alla svelta. Adesso le palpebre si serrano alla velocità della lumaca, peggio che andar di notte in una notte rossa. Non succede più nulla, non si capisce più nulla, salvo che mi sento gonfio come una zampogna, come la mia lingua tutte le sere, come la botticella di un sambernardo assiderato in Siberia. Chissà cos'era quella palla rossa... come si chiama..? L'allucinazione del Momm li chiamava... ruhk. Un ruhk che mi vuole inchiodare in mezzo al deserto. Un ruhk inseguito da una cometa di memorie incazzate nere. Anzi rosse. Meglio rimettere la testa nella sabbia, come diceva Pantarkos (o la sua allucinazione)..
Dov'e' l'oblio? Cosa m'inchioda qui? Rassegnato, mi lascerò seppellire da memorie tanto rabbiose da poter scacciare un ruhk. Non mi posso alzare. Girare. Questi cazzo di occhi non funzionano nemmanco adesso e non riesco ad aprirli. In compenso 'sto cazzo di corpo di piombo rosso. Roteo in una pozza di nausea rossa. Forse era più comodo fare il morto. La nausea mi mette un ghiacciolo da venti chili nello stomaco. Ho la faccia bagnata di rosso freddo. Il tra su' de ciuc mi da il benvenuto come la placenta ... vomito di ubriaco, color vermiglio e puzzo di acido gastrico: ognuno rinasce con la camicia che si merita.
Al bimbo il famoso ceffone per farlo respirare deve sembrare come questa manona che mi scuote la testa e mi dice che il mondo mi odia sempre allo stesso modo:
"L'attrezzo è di nuovo in pista! Hai perso una cena cinese, Domenico! Stacca l'insegna che per oggi il negozio chiude!"
Parla una siluett fatta di trecento orecchini e voce poco rassicurante...
Che cazzo di ostetrica è questa qua?!

 

PATHOS © 2001
Associazione di Letteratura Interattiva