TEOFANIA COSMICA
di Marco Paroli e Carlo Fedele

Nella notte dell’Armageddon fu Euforia e Disforia e alcune essenze immortali partirono per il loro viaggio senza ritorno. Tarrant era un uomo e quindi il suo posto sarebbe stato su quel pianeta Natale, in quella realtà, parte dell’Anomalia.
Ma nell’ultima parte di quell’incredibile notte il suo spirito si era unito a quello dell’Arcangelo Raphael, quindi uomo e angelo furono strappati da quella realtà dal potere del Trasportatore, il Seme…
Improvvisamente la tua essenza ora immortale viene strappata dalla realtà, è una sensazione terribile e straordinaria, senti in te il potere di condizionare addirittura i Sogni ma ciò che ti sta chiamando è al di là di ogni potere, neanche un Dio potrebbe qualcosa contro tanto...
Ricordi le parole di commiato di Horus prima che ti lasciasse fuori col Demone, prima che prendesse parte al rito delle Streghe, quando ti ha affidato la sua bambina, quando hai visto nei terribili occhi di un Dio, il cui potere poteva sfidare il tempo stesso, la rassegnazione e la tristezza di un uomo...

Ricordi lo sguardo disperato e spaesato di Rae, subito dopo il rito, come una bambina lasciata improvvisamente sola, appena perse le luci della sua vita, coloro che per lei erano stati più di un Padre, ti osservava supplichevole, come a chiederti di restituirglieli, come a chiederti di non lasciarla sola almeno tu...
Impotente vedi i Demoni sparire, i tuoi alleati dissolversi, gli uomini annullarsi, un ultimo sguardo verso Rae, parole non dette, sentimenti non rivelati, ma ormai capisci che è troppo tardi, ormai è il tempo del nulla...
Vorresti gridare ma neanche questo ti è permesso, semplicemente Tarrant e Raphael smettono di esistere così come lo concepiscono gli esseri umani, mentre un'energia che farebbe impallidire il potere di un Dio vi trascina fra gli infiniti piani spazio-temporali del Multiverso...

La mente di Tarrant è proiettata verso l'infinito, e il dolore provato nei ricordi degli ultimi momenti della vita mortale riecheggia nell'eternità da - infinito a + infinito; “Raphael mi giudica con condiscendenza, io gli urlo addosso... no, sto solo parlando a me stesso... anzi no io sono io e lui è solo un cazzo di parassita.”
Sorrido a me stesso e mi dico "ti ci abituerai" e quasi crollo per l'angoscia...

Poi improvvisamente percepisci come una mano che ti tocca la spalla e, in questo splendido nulla saturo di energia che corre in un’immensa notte stellata aliena, vedi un viso perplesso ma sorridente, vedi lo sguardo di Carlo che ti scruta con tristezza e compassione...
Poi senti una voce, in realtà sai di non stare assolutamente sentendo come lo farebbe un essere umano, ma fatto sta che percepisci le sue parole ed il suo tono, triste ma confortante...
- Ciao fratellino, che stupido eroe che sei... bell'affare hai fatto... adesso ti tocca venire con noi, hai preso al volo l'ultimo posto libero... che culo... ti avrei dovuto scegliere come mio Araldo, saresti stato perfetto... ma forse c'è ancora tempo e la mia Bambina come sta? è salva? è andato tutto bene? il mondo è al sicuro?
dimmi ti prego... io non ho visto il gran finale anche se lo sto seguendo ancora attraverso gli occhi di Rae... ma è tutto confuso... lei è troppo disperata ed il suo cuore è offuscato... non dovevi lasciarla adesso chi le resta? Chi ci resta? Quel vanaglorioso di Misha?… abbiamo lasciato oro ai porci...-
Un istante di silenzio...
Che poi potrebbe essere anche un secolo per la strana cognizione del tempo che hai...

- Horus! Sono salvo da questo incubo... fammi svegliare...-
Tento di parlare... come ho sempre fatto, ma non funziona più, è diverso... e mi accorgo che mentre penso Carlo mi sente... anzi mi dice di abbassare il volume dei miei pensieri perché ho già fatto collassare due nane bianche... mi sta prendendo in giro?

- No ragazzo mio, non ti sto sfottendo, adesso sei un Dio... la tua volontà è puro potere. In questo momento in cui la nostra energia è al suo massimo stato di euforia, la tua essenza è l'energia stessa della realtà ed il cosmo adesso trema davanti al nostro passaggio. Quindi
non gridare... mica posso proteggere tutti i sistemi stellari che potresti squassare...-

Tiro un lungo respiro... non è vero, ma è come se lo facessi e mi faccio sentire: - Una cosa alla volta per favore... si lo so... ho fatto una cazzata; stavo per ammazzare Nemesis e invece alla fine gli ho dato retta. Ma gli ho promesso che lo avrei ammazzato prima o poi e quanto è vero che mi chiamo...- Il giovane dio si blocca a fissare disperato Carlo non sapendo come continuare.

Horus lo guarda con comprensione: - Ti chiami Marco... Marco Damien Tarrant... con due RR se ricordo bene... il fatto che tu sia diventato un Dio non cambia la realtà ma per gli uomini ora sarai anche Raphael... Una nuova entità, un nuovo Dio appena nato e a differenza di me tu potrai crescere e scegliere chi o cosa essere... perché non sei compresso da una potente personalità risvegliata ma solo influenzato da una debole caratterialità residua... in te c'è meno di un terzo del Mostro... Fratellino tu avrai la possibilità che a me non è stata data: la possibilità di scegliere...-

- Già... che culo. Bè la mia scelta è semplice, voglio essere Tarrant con due "erre", anche se non mi ci sento proprio del tutto. Questa situazione è tanto aliena quanto familiare... vedremo in futuro. - Il tono è sconsolato.

- Si... in Futuro...- ripete Carlo come sperso nel guardare chi sa dove o forse quando...

Poi il flusso dei suoi pensieri riparte.
-Ok andiamo con calma... quel pirla di Nemesis ha fatto sparare a Molock,

- Cazzo, no... quindi Moloch è di nuovo in libertà, può di nuovo attaccare la mia bambina...
Nemesis è un cadavere che cammina, me la pagherà molto cara, lo avevo avvertito di non fare cazzate prima di consegnargli la pergamena del Mostro. Va bene, stiamo calmi, se il rito ha funzionato quel Demone maledetto dovrebbe essere qui in giro con noi e quel deficiente di Nemesis... aspetta che do un’occhiata...-
Dopo un interminabile attimo in cui ti accorgi di avere sei ordini di candide ali sulle spalle noti lo sguardo corrucciato di Horus : - Quell’imbecille di Nemesis c'è... è un paio di galassie indietro ma sta arrivando... non sento Moloch però, che cazzo è successo laggiù?-
il tono di Carlo si fa minaccioso...
E subito noti un Sole che, come bruciato dalla sua ira, si spegne improvvisamente lasciando al buio il suo piccolo sistema...
Improvvisamente odi il terribile grido Psichico di miliardi di esseri viventi che, travolti da una fine tanto rapida quanto inaspettata, non possono fare altro che urlare mentre i loro Sogni si spengono per sempre...
La cosa non sembra però infastidire la Nota più di tanto, guardi con terrore e compassione il tuo amico e inizi a capire il terribile potere con cui molte volte hai avuto a che fare, inizi a capire cosa diceva Carlo quando ricordava il potere di cui disponeva all'alba del tempo, inizi a capire che ora esseri come lui e te sono la realtà...

E questa è la rivelazione più terribile che la mente di Tarrant potesse sopportare per cedere momentaneamente alla sua controparte; il volto del giovane dio si fa rilassato e la voce pacata.
- Horus, frena il tuo ardore non sei di buon esempio per questa mente se ti comporti così; finisci di ascoltare e solo dopo potrai emettere il tuo terribile giudizio... ma attento perché stai per far pendere il piatto della bilancia pesantemente in favore della morte... e la bilancia deve essere sempre in equilibrio: è l'equilibrio cosmico.-

Horus ti guarda con occhi di fuoco ed espressione stupita: - La tua Temperanza Raphael, taci...
ti prego... Non avrei la pazienza di un discorso filosofico con te, non adesso almeno...
Comunque mostri saggezza, come sempre, come allora quando il mondo era giovane... E sia, aspetterò per emettere il mio giudizio... ma ricorda, l'equilibrio cosmico è un’altalena e anche Morte ha diritto di prevalere anche se per poco... I piatti ormai sono colmi e solo rovesciandoli, forse, potremo reiniziare da capo... e comunque, qui a giudicare sono io, non scordarlo mai Arcangelo della Temperanza...-

Poi il volto torna quello di prima e il discorso riprende concitato: Tarrant è tornato...

- Io invece credevo avesse ammazzato Panty e volevo fare la pelle a lui, tanto senza poteri lo avrei usato per pulirmici i piedi... ma poi ha cominciato a sventolare il messaggio che avevo trovato addosso a Panty dicendo che c'era un rituale da fare per salvare il mondo dall'apertura dell'Abisso e dai Demoni e che solo dopo l'avrei potuto uccidere... e cazzo se lo farò! - Poi come rivolto a se stesso sbotta:- E smettila di inneggiare alla temperanza!-

- Ascolta Marco, lui segue la sua natura, dovrai imparare a conviverci così non ne sarai né assorbito né perseguitato. Comunque andiamo avanti di quell'angelo pulcioso di Nemesis al momento non me ne frega niente...-

- Ok, credo tu abbia ragione... ne sai più di me. –

Poi riprende a parlarti: - A quel punto Nemesis ha tirato fuori la pistola che avevo preparato, cioè quella di Mostro... insomma, qualcuno doveva sacrificarsi per lo svolgimento del rituale o tutto era perduto. Io, nel momento in cui avevo beccato il demone e tu e gli altri avevate portato a compimento i rituali credevo Rae salva... ma ora c'era quest'altro problema. A me sinceramente di salvare il mondo non me ne poteva fregare di meno, ma era l'unico modo per salvare lei… E in aeroporto gli ho promesso che l'avrei protetta a costo della vita, e l'ho promesso anche a te. Senza pensarci oltre ho afferrato quell'arma.
Misha ha tentato di farmi desistere e di darla a lui... che si sarebbe sacrificato; ma ancora una volta ho pensato a lei, allora ho afferrato Misha per la collottola e gli ho detto "tu resterai qui a proteggerla" insomma lui è il suo uomo, immagino fosse la cosa giusta da fare…-

Carlo è sempre più preoccupato ti osserva con un mezzo sorriso che per un attimo ti acceca, come una Supernova in esplosione, poi ti accorgi che riesci a controllare la luce, o meglio non la controlli, questa non è il tuo campo, ma riesci a non farti bruciare da essa, almeno non da questa che sembra per il tuo nuovo essere un'intensità trascurabile...
- Hai fatto una fesseria ma giusta effettivamente... è così triste servire la Giustizia però a volte... quel fesso di Misha resta con la mia bambina e tu che la meritavi mille volte di più... sei qui con noi...-

- Sono entrato nelle stalle, sono riuscito a dirle solo "addio piccola" e mi ha abbracciato non capendo a cosa mi riferissi.-

Con sguardo triste Carlo ti corregge: - Mi dispiace fratellino ma ha capito molto più di quello che credi... e adesso sa di essere rimasta proprio sola...-

Lo sguardo di Tarrant si fa colmo di angoscia e dolore, risvegliandosi in lui tutto il ricordo di quel momento, quasi riuscendo a sentire ancora l'odore dei capelli di lei mentre l'abbracciava.
- Poi è arrivato il momento di quel maledetto rituale e la pistola si è fusa con la mia mano e sono diventato quello che sono e poi ancora qualcosa di diverso. Raphael. –

Horus che ora distingui accanto a te come un essere di luce con enormi ali di energia continua: - Dai fratellino adesso sei un Dio, stai con me, ti spiegherò io cosa vuol dire; poi alla prima occasione ce la svigniamo e torniamo dalla nostra Rae... La mia bambina merita qualcosa di meglio che Misha...-

- Ecco appunto, aspetta di finire di sentire la mia storia...
In sostanza dovevamo essere sette angeli e il rituale non era altro che un nostro giudizio a favore dell'umanità e dell'anomalia; questo avrebbe richiuso il cancello sull'Abisso e bloccato i Demoni. Tutto liscio se non fosse che un Angelo non è riuscito a incarnarsi...-
Horus sgrana un poco gli occhi.
- Già un uomo l'ha rifiutato, indovina chi? Proprio Misha che tanto voleva sacrificarsi... e pensare che non rischiava nulla, l'angelo poi se ne sarebbe andato con Voi... anzi con Noi.-
L'espressione di quello che una volta era Tarrant ora si fa seria in maniera
impressionante.
- Ascolta Carlo, in sei siamo riusciti a richiudere il portale ma quattro demoni ci sono sfuggiti
e ora scorrazzano tranquilli sulla terra senza nessuno che li contrasti. Non so quand'è l'occasione buona per tornare indietro, ma Rae sta correndo un grave pericolo e io non resterò qui, se "qui" ha ancora senso, con le mani in mano.
Sono stato o sono uomo, demone, angelo e divinità e non sono mai riuscito a difenderla fino in fondo se non addirittura farle del male... ma non ho mai smesso di amarla e il Gran Finale non è andato affatto bene! –

Il viso di Carlo si illumina come una stella... I suoi occhi prima azzurri come un cielo si tingono di un rosso fuoco terribile e terrorizzante...
Le sue ali di luce si dilatano a dismisura bruciando interi ammassi stellari mentre la creatura di luce sembra contorcersi in un agonia dell'anima senza fine...
- Noooooo...- grida con un urlo che spazza la galassia come una terribile onda di discontinuità spazio temporale...

Su un pianeta Destinato ad essere culla di una civiltà magnifica, la vita monocellulare ancora allo stato embrionale viene semplicemente cancellata, mentre un mondo altamente tecnologico, in cui la velocità della luce è una realtà possibile, si ritrova improvvisamente scagliato nella barbarie del medioevo...

Osservi tutto ciò con un misto di orrore umano ma anche con una certa noncuranza che ti indica come la tua componente divina ormai stia entrando a far parte di te...
-Se non tutti i Demoni sono stati spazzati via allora Moloch è ancora sulla terra. Solo il rito potrebbe scacciarlo se l'Abisso non è stato sigillato per sempre... La mia bambina, la mia bambina è là con lui senza difese...-
La luce che componeva il suo corpo si trasforma in fuoco, un fuoco terribile e ruggente le cui lingue si contorcono intorno a pianeti e satelliti ardendo tutto in un impeto di disperata rabbia impotente...
- Ho fallito, ho fallito di nuovo... L'uomo è in pericolo, lasciato alla mercé dell'Assenza... E la mia Bambina, l'ho persa ancora una volta, ancora una volta non sarò con lei, ancora una volta non potrò salvarla... che misero Dio sono. L'ho lasciata nelle mani di un maledetto vigliacco...
Che errore imperdonabile...-
Si gira verso di te, e questa volta anche con la tua nuova consapevolezza fai fatica a schermarti dal calore che proviene dal suo viso...
Ora è di un colore, malvagio e disperato, come il colore di una gigante rossa, il colore di una stella che sta bruciando sé stessa, in un'ultima agonia di potere...
Senti nella tua mente rimbombare un sibilo minaccioso, un avvertimento, anzi no una promessa, sputata come il più terribile dei veleni:
- Che tu sia maledetto miserabile verme, che tu sia maledetto tre volte, infame caricatura di uomo! Che tu sia maledetto dal Tempo per aver tradito i tuoi fratelli: che lui non ti dia più tregua! Che tu sia maledetto dalla Sorte per aver tradito i tuoi Signori: che lei ti
osservi all'infinito col suo lato malevolo! Che tu sia maledetto dalla Morte per aver tradito chi ti amava: che lei ti prenda nel modo più terribile, lento e doloroso! Ma tutto ciò non basta... spera che mai io possa tornare perché allora per il tuo coraggio ci sarà la mia ultima
ricompensa: mai più il Sole scalderà te e i tuoi discendenti, mai più la Luce illuminerà le vostre vite. Per voi io porterò un’eterna notte di oscuro e tenebroso dolore, una notte turpe e infinita per un essere infinitamente turpe. Adesso per l'ultima volta pronuncerò il tuo empio ed indegno nome... Misha, nemico del Sole e della Giustizia... che tu sia maledetto!!!- con queste parole pronunciate con un disgusto e un odio incommensurabili vedi le luminose ali di Horus richiudersi intorno al loro padrone, quasi a volerlo isolare dal resto dell'universo, mentre lentamente la luminosità inizia a spegnersi, in un silenzio di disperata rassegnazione...

Per un momento Tarrant dimentica i problemi della terra vedendo tanta devastazione lungo il cosmo e vorrebbe fare qualcosa ed essere d'aiuto e conforto per il suo amico.
In risposta ai suoi pensieri i sei ordini di ali si spiegano e una musica, una sinfonia si spande nell'infinito... se solo se ne fosse reso conto avrebbe capito che poteva porre rimedio alla devastazione, ma l'inesperienza fece in modo che la musica dove passasse non guarisse ma portasse solo una melodia di scuse e rassegnazione, una canzone di speranza nel futuro che
acquietasse le anime dei morti e chiedesse pazienza al ciclo vitale per poter ricominciare da capo...

Per un attimo, solo un istante ma che in realtà copre la vita di intere generazioni di esseri viventi in piani di esistenza irraggiungibili anche per la fantasia, Horus ascolta l'armoniosa melodia, perso in un ricordo dolce e confortante...
Sente un ritmico battito, calmo ed avvolgente, caldo e protettivo che culla la tempesta che si sta scatenando nel suo cuore col potere distruttivo di mille stelle collassanti...
Poi Desiderio di Morte, Demone della Vendetta, riprende il controllo...
- Magnifico requiem Angelo... Lacrime pietose le tue, lacrime perse per chi non le merita... Io sono un Dio e anche tu lo sei. Cosa mi importa di microbi e insetti, cosa sono rispetto al mio strazio? Io piango per la mia bambina, piango per il tuo Sogno di donna. Il mio dolore è atroce... La mia disperazione infinita... Il mio Desiderio di vendetta inarrestabile... Ma chi piangerà per Horus?- ruggisce con una tale potenza da scardinare per un attimo le fondamentali leggi della gravità universale...
- Non lo so... ma intanto non piangerti addosso! - Tali parole crude non possono che essere di Tarrant.

La bocca del Demone di fuoco scuro si piega in un ghigno osceno e malvagio...
- Attento assassino! Forse ora hai il potere di un Dio, ma una cosa è avere, un'altra saper usare... Potrei spargere la tua essenza fra mille galassie e tu non potresti fare altro che perire! Soppesa bene le tue parole, Desiderio di Morte, non ama gli arroganti!-

- La Verità fa male... - Anche se appare un'ulteriore offesa, il tono assume un connotato di scuse.

Ad una distanza inimmaginabile, in un tempo indefinibile, l'evento cosmico sarebbe stato ricordato creando in molteplici culture distanti anni luce tra loro il mito di Horaze il Dio della Morte e Ta-rrà-nthè Colui che prova Pietà... Un bell'ere, piccolo ma rigoglioso, casuale ma voluto, così mentre nell'animo di un Dio invincibile ma sconfitto, una Storia sembrava finire, nei cuori di intere razze deboli ma invitte, mille Storie iniziavano il loro lungo cammino...

Intanto il giovane dio si accosta al suo amico per posargli una mano sulla spalla.
- Horus, quando hai accettato l'uomo e il suo libero arbitrio hai accettato anche questo...
Quell'uomo ha sempre dimostrato coraggio e alla fine ha avuto paura, al momento sbagliato, ma l'ha avuta e non merita un Giudizio così severo; anche perché sono sicuro che si sia già inflitto da solo una punizione.
Non si può scaricare su una sola azione di un solo uomo tutte le colpe e gli sbagli che sono stati fatti fin dall'alba dei tempi. Non chiuderti, non pensare al fallimento, pensiamo piuttosto a cosa possiamo fare e non a cosa si doveva fare... Stare qui a piangere sul latte versato non la salverà... –

Horus lo guarda per capire chi gli sta parlando, e vede le due tensioni opposte; la Temperanza di Raphael e l'Irruenza di Tarrant puntare ad un unico scopo: Tornare.
La voce di Horus adesso suona stridula come quella di un folle disperato, e insieme tetra come quella di un uomo che ha ormai visto la Morte di tutto ciò per cui valeva la pena vivere...
- No Raphael, il mio giudizio su quel patetico essere è giusto e inappellabile. Ho conosciuto infiniti uomini dall'alba della loro sfortunata ma magnifica razza e moltissimi ne ho giudicati. Le tue sono le parole della pietà, le parole dell'eterno perdono, le parole della Temperanza ma la Giustizia non può inchinarsi alla pietà, non deve piegarsi al perdono, non deve essere serva della Temperanza. Ricordi quando all'alba del tempo affrontammo il Portatore di Luce? Ricordi le mie parole scagliate contro lui ed i suoi mentre precipitavano nell'Abisso? Lui che tanto ammiravo? Parole causate dalle loro imperdonabili colpe: loro che mi portarono via tutto ciò che avevo di caro, il mio stesso Sangue, la mia unica amatissima figlia... Le scagliai senza esitare contro chi adoravo come un Dio e ora le ripeterò ancora una volta contro quel misero essere e contro chiunque oserà solo torcere un capello alla mia nuova bambina... Lui era stato mio amico in fondo, loro non lo sono mai stati. Con lui fui mosso comunque a pietà, con loro non ne avrò nessuna...-
Poi vedi la luce intensificarsi fino ad illuminare tutti i piani dimensionali confinanti mentre una voce tuonante ripete alla galassia una frase che ancora rimbomba dall'alba dei tempi, pronunciata per la prima ed ultima volta quando solo Dei, Angeli e Demoni erano presenti per
ascoltarla...

- MIA È LA GIUSTIZIA…
MIA È LA VENDETTA…
CHE TREMINO I MIEI NEMICI,
CHE TREMINO I LORO FIGLI.
IL TEMPO DELLA PIETÀ È MORTO…-

- In realtà non è mai iniziato... - con tono sconsolato l'angelo guarda e fissa la sua luce.

Con un sorriso satanico, il Divino Campione della Luce, replica con voce invasata: - Sbagli Raphael... Più volte la pietà ha mosso i nostri cuori: quello giusto di Horus, quello folle di Mostro, quello segreto di Baphomet e sempre per gli uomini. Sempre per loro abbiamo lottato, siamo morti mille volte e mille volte siamo tornati, ma ora, Horus tornerà per una sola persona: per la sua bambina e non ci sarà spazio per la pietà perché non ci saranno più figli o amici da affrontare ma solo nemici mortali ed arroganti...-

- L'Anomalia, Horus, l'Anomalia... ci ha conquistati, ci ha sedotti, ci ha cambiati.
Ha acuito le nostre sensazioni, ci ha fatto uscire dai nostri schemi predestinati e ora guardati; Un solo essere umano ti fa soffrire, amare, odiare come mai hai fatto prima... Un solo essere umano porta agli estremi la tua essenza divina... non è meraviglioso?
Credi che mi rammarichi di non riuscire neanche a prendere il sopravvento su Tarrant? –

- Forse lo è fratellino ma stai attento: noi siamo Dei non siamo uomini. L'Anomalia è la nostra Nemesi, è il nostro tramonto, è l'evoluzione che porterà l'uomo a sostituirci. Non ora... ma il tempo per quelli come noi non ha poi tanto senso e sul lungo l'Anomalia sarà l'arma dell'uomo nel nostro ultimo conflitto. Come aveva ragione quel povero pazzo di Erebo: lui aveva capito che la differenza fra loro e noi era solo una questione evolutiva.
Aveva capito che l'Anomalia era un’arma da usare contro di noi e con essa voleva bruciare i tempi… ma Misha ha risolto anche questo problema... Lui doppiamente traditore: traditore dei suoi Signori, degli Dei perché ne bramava il posto; traditore dei suoi fratelli, degli uomini perché ne bramava il comando. Così mentre tradiva noi, non presenziando al rito delle streghe, tradiva anche loro uccidendo Erebo il loro Campione.-

Poi ti guarda con sguardo folle, un misto di rassegnazione disperata e sofferente, e odio e rancore brucianti...
- È tempo di tornare per la vendetta... almeno per quella...- sussurra terribile mentre per la prima volta vedi la Giustizia piangere...

Le tue ultime parole scuotono il tuo interlocutore: - Bene, era quello che aspettavo: hai emesso il Giudizio, tuo diritto inappellabile, ma sinceramente di Misha a me non me ne frega niente... c'è ben altro da affrontare e sistemare e ricorda che torniamo per salvarla non per vendicarla... non posso neanche concepire che le sia accaduto qualcosa...-

Poi Tarrant ti guarda con occhi tristi: - Sai Carlo, sei veramente inflessibile nel dispensare Giustizia ma sei del tutto imparziale nei tuoi confronti: a volte ti comporti come il carnefice
di te stesso, smettila di accusarti con tanto accanimento, e abbandona per un momento i tuoi propositi di morte... aspetta di rivedere la tua bambina. Che la sua presenza sciolga il tuo cuore e lo riscaldi; allora vedremo se un solo uomo merita tanto disturbo. Quanto ai veri nemici o se realmente a Rae è stato fatto del male, se non torneremo in tempo per porre rimedio alle sciocche azioni di Misha allora ti prometto che sarò la tua Falce e mieterò così tante vittime da soffocare il tuo Desiderio di Morte... Uomo, Dio, Demone o Angelo scorderanno per sempre il significato della parola PIETÀ. –
Mentre pronuncia quelle parole gli occhi azzurri di Tarrant diventano due soli gialli incandescenti e dalle sue ali comincia a spandere un rumore di vetri infranti, uno stridio di unghie che grattano su una lavagna, il tessuto spazio-tempo comincia a rabbrividire e sussultare, alzando e abbassando l'orizzonte degli eventi in un caleidoscopio di possibilità ed eventualità assurde...

Horus ti osserva dubbioso, come se nonostante la sua follia, nonostante la sua disperazione, ancora i suoi occhi possano guardare assai più lontano di quelli di chiunque altro, uomo o Dio, possano guardare al di là dell'orizzonte degli eventi, al di là del tempo e dello spazio...
Un sorriso, perso nel calore che brucia mille soli: - Si, fratellino mio, sarai la mia falce e la mia voce, sarai la spada della giustizia, terribile e spietata, e soddisferai la mia brama di sangue, come solo il potente Ramesse riuscì un tempo. Adesso la mia bambina ha bisogno di noi, non la perderò ancora una volta, dovessi mettere a ferro e fuoco la galassia, noi torneremo da lei, perché lei non deve essere più sola, perché lei merita qualcuno di meglio di chi gli è capitato, perché lei merita un Padre che la protegga e conforti, perché merita un uomo che la ami oltre sé stesso...- e guardandoti per un attimo ti sorride quasi con gratitudine.

Qualcosa nelle sue parole desta incredibile curiosità in Tarrant: “Sarai la mia falce e la mia voce..." anche lui vorrebbe vedere oltre il tempo e gli eventi ma trova negli occhi di Horus un varco per sapere quello che vuole...
- Sembra un'ipotesi interessante. –
Lo sguardo di Horus passa dalla gratitudine di nuovo all'ira, conscio che la sua mente è stata violata.
- Perdonami... non l'ho fatto apposta. - il tono è sincero.

- Sarà meglio per te... Dio in erba! Sappi che ognuno di noi ha la sua sfera e i nostri Dei non amano chi non resta al suo posto... Gli eventi del Destino non sono cose per te, come le visioni del Sogno non lo sono per me!-

L'angelo infine si ricompone: - Ok, sono pronto, che dobbiamo fare? Come si torna indietro? Comincio a sbattere le ali?- Il suo è il sorriso beffardo che hai visto centinaia di volte sul volto di Tarrant.

L'essere di fuoco sorride divertito, mentre una piccola esplosione di follia illumina uno dei due giganteschi Soli rossi che ora costituiscono i suoi occhi...
- Sbattere le ali? No fratellino, non servirebbe. Il tempo e lo spazio non hanno più senso per noi, adesso stiamo correndo nella corteccia stessa della realtà multidimensionale, siamo semplicemente pura volontà di energia convogliata dal Trasportatore, alimentato dal Seme. Teoricamente la terra, la nostra terra, sarebbe persa per sempre per noi, persa fra tutte le sconfinate fraglie quantistiche di possibilità del continuum. Un granello di polvere nascosto nell'universo.. Ma tutta l'energia usata nel rito è ancora uno splendido faro per gli occhi di Horus! Adesso dobbiamo spezzare per un solo istante la stretta del Trasportatore su di noi: è così che fuggiremo, noi e tutti quelli che vogliono tornare, ognuno creerà la sua occasione e tenterà di approfittarne... poi sarà il rito delle Streghe a riportarci a casa.
Adesso creerò la nostra occasione: in un istante convoglierò tutta la mia energia come un’onda impetuosa contro lo scorrere del tempo e lo fermerò per noi su tutti i piani di realtà... Per un attimo tutto si fermerà ma il trasportatore continuerà la sua corsa, tanto è terribile il suo potere... neanche il tempo lo può influenzare.
Ma noi all'interno della stasi resteremo fermi, come naufraghi ancorati ad uno scoglio al passaggio di una tempesta e lui dovrà lasciarci indietro... E adesso amico mio osserva il vero potere dell'anima di un Dio, un potere tanto sconvolgente che solo la follia di un amore illimitato può scatenare... Attento, per un attimo vedrai le stelle esplodere...-

Le ali di Horus si ritirano rapidamente mentre il suo corpo di fuoco sembra assorbire luce da ogni stella che riesci a vedere nel raggio di infinite galassie, con orrore ti accorgi che inizi a sentire freddo, come se il calore dell'universo stesse lentamente scemando mentre la notte siderale ti sembra sempre più buia...
Il corpo di Horus è ormai saturo, percepisci con orrore il suo vero stato, la tua Psiche inumana calcola migliaia e migliaia di volte infinite equazioni differenziali che indicano la sua densità enorme rispetto a qualsiasi ordine di grandezza e tutte le forze che in lui sembrano adesso annullarsi con misure impossibili per la terza dimensione, una vera e propria Anomalia
cosmica, un passaggio tra diversi piani, uno strappo nel tessuto della realtà, un qualcosa che può esistere solo a cavallo di due dimensioni, l'ultimo stadio di una stella satura di energia oramai negativa...
Con orrore capisci, ma il ragionamento che la tua mente divina rifiuta, si chiarisce nell'Incubo che ormai è parte di te...
L'estrema ed ultima evoluzione di un Sole, un non Sole, l'estrema evoluzione della Luce, una non Luce, l'estrema evoluzione della Materia, una Anti-Materia...
Adesso capisci come Horus voglia fermare il tempo, con l'unica cosa che nella terza dimensione è in grado di farlo, diventando l'annullamento di tutto, compreso sé stesso...
Gridi, per dirgli di fermarsi, per bloccarlo...

- Horus! Fermati!!! Stai rischiando troppo! Diventare un buco nero ti annullerà... –

Il Signore del Sole sembra sorridere nel nero nulla che ormai lo compone…
- Forse mi annullerà ma raggiungeremo lo scopo! Tu andrai dalla mia bambina, dalla tua donna e la proteggerai, io finalmente riposerò e forse reincontrerò la mia famiglia. Finalmente tornerò a casa e questa volta per sempre...-
Senti i suoi pensieri e il tuo cuore si spezza nel percepire la profonda tristezza e rassegnazione di un Dio a cui il Destino non ha negato niente se non la pace e l'amore di una famiglia...

Ormai è troppo tardi, l'assorbimento energetico è finito, la sua implosione è al limite, quello che prima era un gigante di luce che sovrastava interi sistemi stellari adesso è un nero piccolissimo essere di oscurità...
Immediatamente inizia ad attrarti a sé con forza inaudita, neanche tenti di resistere, subito la tua mente calcola la quantità impossibile di energia che ti servirebbe solo per opporti per pochi istanti a tale Attrazione Super Gravitazionale, ti avvicini inesorabile e, ad alcuni metri da lui, dove senti sfilacciarsi il tessuto stesso della tua anima, ti rendi conto che effettivamente il tempo è sempre più lento, basta un istante per calcolare che al centro di ciò che un tempo era Horus il tempo si fermerà, basta un istante per capire che quella è la tua destinazione finale...
Vi arrivi e, per un infinito istante, vedi due occhi azzurri come il cielo sereno che ti osservano supplichevoli ed orgogliosi, consci del terribile sacrificio che stanno sostenendo...
- Bene fratellino, ecco la tua possibilità: ora fermerò il tempo espandendomi per un istante infinito, ora ti rimanderò da lei!
Proteggi la mia bambina, dille che è stata tutto per me, portale l'ultimo abbraccio di un Padre, chiedile scusa se forse non potrò portarla a Tebe... ma, forse lo farai tu per me...
buona fortuna mio Aurig, da qualche parte alla fine ci reincontreremo...-
Un ultimo sguardo orgoglioso, lo sguardo di chi non rimpiange niente di ciò che ha fatto, lo sguardo di chi sa di aver seguito i suoi ideali fino alla fine, lo sguardo superbo di un Dio sconfitto ma ancora carico di dignità...

- NOOOO!!! Non è giusto! Hai detto che saremmo tornati insieme! Non puoi sacrificarti per dare una possibilità a tutti gli altri… Sei il solito malato di generosità! Rae non te la perdonerà e nemmeno io! Tornerai anche tu e la rincontrerai... È la mia prima promessa come dio... E COSÌ SARÀ! –

Un Sorriso, triste e stanco...
È tutto ciò che ti resta in mente degli ultimi istanti del Dio della Giustizia...
Un sorriso che per un attimo sembra ricordarti uno dei ghigni divertiti di Carlo...
Un ghigno che sembra dire: - La tua prima promessa come Dio? …Vedremo ragazzo... Vedremo quanto hai imparato da un vecchio Dio stanco...-

Poi l'oscurità esplode in un infinito istante di immobilità, il tempo si ferma, lo spazio trattiene il fiato nell'attesa del suo Destino, mentre il Buco Nero in cui si è trasformato Carlo svanisce nel nulla abbandonato nella sua corsa dalla stringa di energia che porta via gli Dei dalla terra...
Adesso il canto delle Streghe ti attira, mentre circondato da una nera sfera di Anti-Materia torni verso casa con la Speranza che ti è stata donata da un Dio folle di rabbia e distrutto dalla sofferenza e la Disperazione della notizia che porti alla donna che ami...

Di nuovo la terra si para di fronte ai miei occhi... occhi che la vedono diversamente:
l'incredibile potere sprigionato dai rituali l'avvolge come una nebbia dorata rendendola scintillante... Un pensiero sfuggevole passa nella mente del giovane dio: - che effetto avrà tutto quel potere ristagnante sul pianeta e le sue creature...?-
Prima che la mente si getti in infiniti calcoli probabilistici, si ricorda dell'amico, del suo sacrificio e della promessa.
Tarrant più per istinto che per conoscenza, spinto dalla rabbia come sempre, comincia ad attingere potere da tutto intorno a lui e da quella fonte quasi inesauribile che è ora la terra.
Gli ordini di ali cominciano a risplendere, il suo essere comincia a espandersi: abbraccia la sfera di antimateria, le ali si ripiegano sopra questa, il suo essere l'avvolge e la comprime, ancora e ancora.
Fasci di luce si alternano ad altri di non luce finché l'essere si schiude a rivelare tra le mani una gemma di antimateria sorride guardandola: - Bene amico mio, la tua essenza è inscindibile e un pezzo è qui... vieni a riprendertela, vieni qui a ricongiungerti con essa, il ponte è gettato: vieni a ricongiungerti con Noi.–
Stringendo in mano parte dell'essenza cristallizzata di un Dio, l'arcangelo spiega le sue candide ali e inizia a veleggiare tranquillo verso la terra, verso la sua donna, verso il suo Destino...
Nell'universo il tempo reinizia a scorrere, mentre nessuno si è accorto di aver perso un secondo, un solo secondo in cui però il tutto è stato sull'orlo del baratro, un secondo in cui anche il tempo si è dovuto inchinare davanti ad un sentimento umano, per il Desiderio folle e temerario di un Dio ed il Sogno irrinunciabile ed irrazionale di un Arcangelo...

Eppure quando il giovane Dio arrivò sulla terra il potere del Seme ebbe ancora effetto su di lui,
scindendo nuovamente l’uomo dall’Angelo.
Raphael riprese la sua corsa verso l’infinito lasciando Tarrant nella sua casa, cancellandogli il ricordo di quegli eventi cosmici che la sua mente mortale non avrebbe sopportato: Tarrant riprese coscienza di sé la notte di Capodanno del 2001 e ancora oggi per lui il periodo dal 25 Ottobre alla notte del 1 Gennaio è un buco nero nei suoi ricordi.
Per quanto riguarda Horus anche lui tornò, forse proprio grazie a quell’azione combinata tra lui
e il giovane dio. Non disse mai nulla a Tarrant e forse neanche lui riesce a ricordare quei momenti passati col suo “fratellino” nell’infinito mare delle stelle. 


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Associazione di Letteratura Interattiva