La Torre delle Badie

Gruppo 911


Questo racconto è stato scritto a molte mani, le mani di tutti quelli che hanno partecipato, con le loro mail a questa vicenda.
Fabio ne ha curato l'organizzazione in ordine cronologico.


Mercoledì 27 maggio ore 21,39 (messaggio di Leonardo di Giovanni giunto sulla rete)

Giuseppe Faggi è morto!
Il mio migliore amico è morto, Sia maledetto per sempre il suo assassino e che tutti i suoi Desideri si tramutino in orrida sventura…. Giuseppe Faggi è morto, e io giuro che voglio lavarmi le mani nel sangue del suo Assassino… Il suo cuore palpitante sulla mia picca…. Perché mi ha costretto ad essere la mano della sua Morte..... Giuseppe Faggi è…

Morto. Morto. Morto. Morto. Morto. Morto. Morto. Morto. Morto. Morto. Morto. Morto. Morto. Morto. La sua anima semplice ha lasciato il suo corpo generoso, abbandonato così… smembrato, come quello di un maiale al macello…!!!!

Maledetti, siate maledetti, tutti Voi che avete ucciso una persona buona e innocente, fra mille tormenti, il più candido e riluttante fra i figli del Pathos, …agnello… immolato …. All’orrore….orrore…orrore….
Ishtar… Samas… Adad… Anu… Ea… Enlil… Namtar…
Pietà per l’anima del mio fratello morto…………………….. Enkidu!…. Enkidu!….

mercoledì , ore 22.15 (messaggio di Leonardo di Giovanni a Nella Portieri, Laura Faeri, Andrea Nicosia, Massimo Ranaldo, Fabio di Callisto)
Fratelli, è morto... morto...ma non sono in grado... di investigare... io tremo,... sono lordo di sangue e non è il mio...tante battaglie... aiuto, Massimo, Nella, nel castello, voi sapete dove è...

mercoledì, ore 23.27 (messaggio di Nella Portieri a Leonardo)
Amico mio, arriviamo, Fabio sta caricando gia' le borse in auto. Tra due ore siamo da te.

giovedì, ore 23.30 (telefonata di Nella Portieri ad Andrea Nicosia)
Andrea, sono Nella.
E' successo un macello, ho appena sentito Leonardo : Giuseppe Faggi, il suo amico, quello che abita con lui, è morto. Lui non riesce a parlare, balbetta. dice che è pieno di sangue. Fabio ed io stiamo partendo per il suo castello, quello in campagna. Io so dove si trova, me lo aveva spiegato Giuseppe, nel caso avessi avuto bisogno di un rifugio. Ti spiego dov'è: raggiungici appena puoi. Non so bene come e cosa sia successo ma Leonardo chiede aiuto. E noi stiamo correndo. Sono terrorizzata, prima di chiamare te, ho chiamato di nuovo Leonardo e non mi risponde piu' nessuno. Vieni appena puoi.

giovedì, ore 0,23 (messaggio di Nella Portieri a Faeri, Ranaldo, Nicosia)
Siamo in auto Fabio ed io, stiamo andando da Leonardo. Fabio gli ha telefonato e non risponde nessuno. Ho paura... Amici, dove siete...

giovedì, ore 3,10
Sono circa le 3 di notte quando, da luoghi differenti, arriviamo al castello di Giuseppe Faggi: siamo Giovanni Marsili, Nella Portieri e Fabio di Callisto. Il castello è isolato nella piatta pianura pratese. Tutto è buio, ma nella torre più alta, stagliata contro la luna, una luce tremula appare da dietro la stretta finestra. Ci avviciniamo cautamente, ma pare che non ci sia nessuno. Il grande portone ligneo è spalancato e tracce rosse che mostrano segni di pesanti scarponi inzuppati nel sangue sono sul pavimento: ne seguiamo la macabra scia: e giungiamo in un enorme salone pieno di trofei e di fotografie di un uomo gioviale e sorridente impegnato in gare di ballo. Quell’uomo è, come sappiamo, Giuseppe Faggi. La traccia di sangue porta ancora in alto su per una stretta scala a chiocciola, che presumibilmente porta in vetta alla Torre. Da lassù si sente sommesso, un singulto. Ci facciamo coraggio: saliamo i gradini cercando di non scivolare nella melma rossa che li ricopre. Quando giungiamo nella stanza ci rendiamo conto che è orrore puro. Leonardo è inginocchiato e singhiozzante con le mani strette alle spalle e lo sguardo fisso nel vuoto, la stanza è un vortice di sangue. Al centro preciso della stanza, legato a quattro tiranti che lo fissano alle quattro pareti e a mezza altezza nella stanza, c’è il cadavere di Giuseppe, il cui volto è ancora riconoscibile sebbene i suoi occhi siano stati asportati. Il corpo è nudo e i testicoli mostrano segni di orribili ustioni. Piccoli fili sottili legati a perni fissati sulle pareti tengono aperti i lembi della sua pelle ventrale in cui è stata infilata una serie di fili e flebo, i cui flaconi giacciono spaccati per la stanza… tagli e bruciature si contano a decine su quello che rimane intatto del suo corpo. La testa è ciondoloni e sul collo impiastricciato di sangue appaiono i segni evidenti di uno strangolamento.
Guardiamo Leonardo con aria sconvolta: sul suo grembo c’è ancora il portatile con cui ci ha chiamato. Il terminale di Giuseppe giace in un angolo, aperto. L’hard disk è stato chiaramente asportato.

Leonardo d.G. : Ho dovuto farlo, ne avrebbe avuto ancora per poco, non poteva parlare, gli avevano anche mozzato la lingua. Ma nella sua mente devastata c’era ancora il suo ultimo Desiderio, ed era un Desiderio di Morte.

Per questa notte non riusciamo a cavare nulla altro di sensato dalla bocca di Leonardo, che scivola in una catatonia spossata. Ci guardiamo negli occhi sconvolti: che fare?

Giovedì ore 3,15
(Nella vomita anche la prima comunione in un angolo... dopo un po' si riprende... beh, insomma, abbastanza...)

Nella P. : Ma che ca..
Leonardo sta male... aiutatemi lo porto giù, via da questo spettacolo. Tanto per lui, per Giuseppe, non si può fare piu' nulla. Macellai. Maledetti macellai figli di puttana. Li voglio distruggere, annientare... Povero Giuseppe... Dovevo esserci io, qui in questa stanza... l'aveva preparata per me. Oh mio dio... Cerchiamo qualcosa, qualche traccia... Quei cocci, sono flebo.. vediamo le etichette. Fabio, guarda tu che sei più esperto di me in chimica...Cosa sono?

Fabio di C. : Plasma....anticoagulante....sangue....questi figli di puttana hanno voluto tenerlo in vita il più possibile....Cristo !....chissà quante ore ha sofferto....e qui....fiale di Pentotal...se Giuseppe aveva qualcosa da dire, state sicuri che l’ha detto.

Nella P. : E fuori, ci saranno tracce... ho visto impronte di scarponi sul pavimento. Ci sarà una lampada portatile, una torcia, cerchiamo. Prima che si cancellino, cerchiamo anche fuori.

Usciamo tutti...guardiamo intorno.....almeno tre persone sono passate di qui, uscendo dalla stanza insanguinata.

(Giovanni : Rabbia. Una rabbia difficile da controllare. Ma nervi saldi adesso. Ragionamento. Lucidità. Che senso ha tutto questo?)

Giovanni M. : Nella hai ragione, porta via Leonardo lontano da questo scempio. Chi ha torturato il povero Giuseppe non lo ha fatto per fargli dire qualcosa: per quello è bastato il furto dell'Hard disk del computer (adesso quei maledetti sapranno molte cose su di noi, troppe) A proposito: controlliamo se hanno lasciato dischetti su cui l'ucciso teneva dei backup... Ha tutta l'aria che Giuseppe sia stato tenuto in vita perché soffrisse piu' a lungo possibile: solo Leonardo gli ha concesso finalmente la pace. Questo può avere due scopi: - dimostrativo-terroristico verso di noi di Pathos; - rituale: il sacrificio per qualche entità che AMA la sofferenza. Nella, in che senso dovevi essere qui?

Nella P. : Perché avevamo deciso che, se non si fosse ritrovato Malatesta, io sarei venuta qui: Giuseppe e Leonardo mi avevano invitata qui, da loro, perché era un luogo sicuro. Oh, mio dio, un luogo sicuro.

Giovedì, ore 3,40
Mentre Marsili si guarda intorno per cercare testi occulti, senza trovare niente del genere, arriva Franco Malatesta : è un ragazzo di statura media, con i capelli rasati a zero ed una barba incolta, memoria dei giorni disperati di Burgos. Fuma nervosamente, una sigaretta dietro l'altra, e le consuma fino all'ultimo centimetro, come volesse spremerne ogni piccola coltellata ai polmoni. E' giunto in treno da Roma, e arrivato a Pisa ha preso la macchina che ormai piu' di tre settimane fa aveva abbandonato davanti alla stazione, all'inizio della sua fuga da Elio. All'ingresso, Franco si muove lentamente, come se avesse paura di non riuscire a sopportare la vista di cio' che le scie di sangue sembrano annunciare. Poi si fa forza ed entra. La vista del corpo di Giuseppe lo paralizza per alcuni secondi. Guarda Leonardo, gli si avvicina come se volesse dirgli qualcosa, poi si ferma, incerto. Ai suoi occhi cominciano a spuntare le lacrime. Inghiottendo a vuoto, si porta vicino al corpo di Giuseppe, che nel frattempo è stato liberato e posato a terra, e, a capo chino, comincia a recitare una lenta poesia funebre, con voce talmente bassa che non si riescono a distinguere le parole. Poi si blocca, alza la testa per guardare le orbite vuote di Giuseppe, e pronuncia con forza alcuni versi :

Franco M. :Mithras, God of Midnight, here where the great bull dies, Look on thy children in darkness. Oh take our sacrifice! Many roads Thou has fashioned: all of them lead to the Light, Mithras, also a soldier, teach us to die aright.

Poi tace, e resta in silenzio finchè Nella non lo scuote violentemente.

Nella P. : Franco... ma che dici? Smettila!!! Cos'è questa oscena litania a Mithra? SMETTILA!!!

Franco M. : Perché? Lascia almeno che lo saluti come è giusto. Ora per lui non posso fare altro.

Nella P. : Non è il momento di piangere adesso... dopo, avremo tempo dopo. Adesso dobbiamo essere lucidi, ragionare. E vendicare Giuseppe.

Franco M . : La vendetta a lui non serve piu'. Serve la Giustizia.

Malatesta è visibilmente scioccato dalla scena, e fa fatica anche solo a seguire Nella, che sta parlando.

Nella P. : Giuseppe aveva sicuramente tutte le mail del nostro gruppo...c'erano molte informazioni ; informazioni, credo, abbastanza preziose sulla setta di satanisti e su Elio G. Ma non so.. non so se possano essere di nuovo loro all'opera.

Franco M. : No, Nella. E' impossibile. Elio é un guerriero. Non farebbe mai una cosa del genere. Io lo conosco.

Giovanni M. : Comunque sarà bene non dare troppa pubblicità alla cosa... "sistemiamo" tutto noi o chiamiamo la polizia?

Nella P. : Non possiamo chiamare la polizia, né un medico legale, ora. Non subito, almeno. Ma forse si potrebbe provare a contattare DellAmore: Franco che ne pensi? lui è un poliziotto, ma è anche uno di noi...

Franco M. : No! Non adesso! Non posso esporlo a tutto questo! Potremmo essere in pericolo, anche adesso. Prendiamo piuttosto una delle flebo. Voglio farla avere a Raffaele. Forse lui potrà, non lo so, fare una delle sue psicometrie, per capire qualcosa di piu' di chi può aver fatto tutto questo. Perché. PERCHE'????

Giovanni M. : Ma pagheranno molto caro tutto questo ! !

Come fulminati dalla stessa intuizione ci precipitiamo nelle altre stanze del castello, ma qualcuno ci ha già preceduti : La casa è stata rivoltata come un calzino. Rientriamo nella torre, sconsolati, e ci guardiamo di nuovo intorno, con più attenzione. Gli assassini devono essere andati via nella tarda serata, verso le 21 o le 22, perché le orme sono ormai quasi secche. Ricontrolliamo anche il corpo del povero Giuseppe : i tagli sono netti, certamente fatti con un bisturi. Alcune ferite sono addirittura state cauterizzate. Anche l’asportazione degli occhi è avvenuta in maniera chirurgica.

Giovanni M. : Nella, perché quella reazione al canto di Franco ? è solo una preghiera a Mithra, il Cacciatore di Demoni, e forse è quanto di piu' appropriato si possa dire in questo momento...

Nella P. : Mithra ed i suoi nascondono facce che non sono cosi' benigne, Giovanni. Abbiamo gia' avuto a che farci. E non è stato piacevole. Non vorrei fossero ancora loro ad averci colpiti.

Giovanni M. : Fammi capire: Mithra è un'entità del Pathos? L'avatar di un Eterno? Una Nota? Ed è capace di fare cose simili?!!!!

Franco M. : No, Mithra non è uno di noi. Forse è l'Ottavo di Sette. Colui che muove l'Universo.

Nella P. : Hanno usato il pentotal, quindi volevano sapere qualcosa da Giuseppe... ma cosa sapeva lui di cosi' importante? Leonardo, tu lo conoscevi bene.... quale potrebbe essere la ragione di questo scempio? Potrebbe essere legato alle nostre indagini passate? Se è cosi', ciascuno del nostro gruppo è in estremo pericolo. Giuseppe, fra l'altro era uno dei meno esposti. Questo "lavoro" è durato a lungo ed è stato fatto da professionisti. Come mai era qui da solo, Leonardo... rientra in te, devi dirci molte cose.
Ti preparo un caffè... lo preparo per tutti. Questa nottata è stata lunga e siamo tutti stanchi.

Giovanni M. :Che siamo in pericolo non vi sono dubbi. Chiamare a raccolta il Gruppo 911 (di cui mi onorerei di far parte) mi sembra utile, anche se tutti assieme e magari in luogo solitario siamo un bel bersaglio... Ma del resto che fare? Spero che il tuo caffè, Nella, mi dia più lucidità e qualche idea...

Fuori il buio lascia il posto ad una alba livida.... L'alba ci porta una giornata grigia sembra che anche il cielo voglia piangere lacrime nere. Per tutta la notte Franco ha fumato come una ciminiera. Tutti hanno notato che si tratta di sigarette dall'odore molto pesante. Ducados

Franco M. : Stiamo attenti a non cancellare le tracce. Leonardo, sai se da qualche parte c'e' una macchina fotografica? Potremmo usarla per prendere foto della scena, così possiamo subito seppellire Giuseppe.
Non sopporto di vederlo così.

All'inizio della mattinata giunge alla Torre delle Badie un’ altra persona: Baldassarre Boscherini. Leonardo afferma di averlo avvisato lui: i due si abbracciano e Baldassarre consola quello che chiaramente è un suo amico. Dopo aver illustrato a Baldassarre ciò che è successo, ci mettiamo mestamente a pulire, non prima che Franco, con una macchina trovata in casa, abbia fotografato tutti gli ambienti e le impronte degli assassini. Inoltre prendiamo quanti oggetti possiamo, di piccole dimensioni, sui quali possano essere rilevate le impronte. Alle 11,20 arriva anche Andrea Nicosia. Entra di corsa nella Torre

Andrea N. :Eccomi qua, gente, sono arrivato.
Bel casino, brutta storia. Datemi qualche minuto per riprendermi.....

Baldassarre B. :Leonardo, hai avvertito tutti gli altri membri dell'Armonia? Giuseppe aveva nei suoi file anche i nostri indirizzi. Se si, è bene che non ci facciamo vedere a casa per un po' di tempo, e neppure qui è sicuro, anche se siamo in tanti. I nostri nemici sono davvero spietati.

Leonardo d.G. : Programma 2000, l'Armonia di Desiderio, il 911... tutti gruppi di cui Giuseppe faceva parte avevano un file di descrizione e archivio mail sull'Hard Disk! Io avvertirò tutti i membri dei primi due gruppi, voi avvisate quelli del 911.

Baldassarre B. :Mi rivolgo a tutti. Chi di voi è armato ? Io no, non ho mai impugnato un'arma in vita mia, ma mi sa che è venuto il tempo di adeguarsi. Cosa facciamo per i nostri amici e parenti ignari? Saranno in pericolo o no? Gilgamesh, sei tu il guerriero, consigliaci.

Baldassarre cerca di scuotere Leonardo, invocando la sua antica ed immortale indole guerriera.

Baldassarre B. : Sei tu che ora ci devi guidare in battaglia.

Leonardo d.G. : Io sono armato.... ( dalla sua valigetta, lasciata nel salone trae fuori una specie di spada di acciaio smontabile) ma come vedete è un'arma troppo appariscente...

Nella, intanto, armeggia col portatile ed invia un messaggio

Messaggio in rete al gruppo 911
ATTENZIONE!!! Stanotte Giuseppe Faggi è stato trucidato, a casa sua. Torturato in modo indicibile e squartato come una bestia. Da casa è sparito l'hard-disk del suo PC con tutti i messaggi del gruppo 911. Chiunque l'abbia fatto, ora sa tutti i nostri nomi. Conosce tutte le informazioni che sono circolate. Ora più che mai siamo in pericolo! Guardatevi le spalle. Non so chi sia stato, ma chiunque esso sia, il suo scopo era avere tutte le informazioni possibili da Giuseppe. E credo che ormai le abbia. Ha usato su di lui, durante la tortura, il Pentotal. Non credo che Giuseppe abbia potuto resistere.
Nella

Nella P.: Franco, avvisa DellAmore, il poliziotto della Mobile di Pisa che ci ha aiutati a Burgos: lui può fare controllare le impronte, se le troviamo, in via confidenziale... senza sollevare troppe domande. Gli farai vedere anche le foto. La scena di questo massacro potrebbe essere simile a quella in cui è stato trovato Colleoni. Solo DellAmore può avere accesso alle foto di quel delitto.

Sono ormai le 14,00.....La Torre è stata quasi totalmente ripulita. Arriva Laura Faeri, e ci trova immersi nella discussione.....

Nella P. :Giovanni, il culto di Mithra è una copertura della Church of Satan.

Franco M. :No! Smettila con queste sciocchezze! Il Culto di Mitra è mille volte piu' importante delle bestemmie di quei pazzi! Non capisci che stai facendo il loro gioco? Non capisci che è interesse degli adoratori di Satana confondere le cose, e impedirci i comprendere il messaggio di Mitra? Elio combatte contro Satana! I suoi antichi fratelli lo cercano per ucciderlo!

Nella P. : Abbiamo avuto a che fare con loro, con uno che si fa chiamare Corax... Franco ne sa qualcosa... erano loro che lo inseguivano. Franco... che cavolo significa l'ottavo dei sette...?
Non ne posso piu' di misteri. Voglio delle risposte, non ne posso piu' di domande...
Mi sta venendo una crisi di nervi.
Voglio tornare a piantare petunie nel mio giardino... e senza corvi, senza mort'ammazzati, senza satanisti....

e Nella scoppia a piangere...

Franco M. : Calmati, Nella. Non volevo ferirti. Mi dispiace. Non è questo il momento per discutere le mie teorie sull'Ottavo di Sette. Scusami. Nella...ti prego....non fare cosi'.

Franco resta immobile, visibilmente scosso e imbarazzato. Vorrebbe confortare Nella, lo capiamo chiaramente, ma ha paura di fare qualcos'altro di sbagliato. Si torce le mani. Guarda Fabio e Giovanni, come sperando che uno di loro possa aiutare Nella. Lui non sembra averne la forza. Saranno le lacrime di Nella, sarà l’arrivo di Laura, ma dopo tante ore di apatia, Leonardo sembra risvegliarsi, e prende in mano la situazione.

Leonardo d.G. :Ascoltatemi Fratelli: stasera caricheremo Giuseppe in un sacco della spazzatura e andremo sulla montagna pratese che lui tanto amava: lo seppelliremo là. Andremo solo in tre... Laura... Giovanni... seppelliamo assieme il nostro fratello? Qualcuno potrebbe avere notato le nostre automobili qua sotto... occorre mobilitare i nostri appoggi per avere protezione.
Ripuliamo tutto... E fra due giorni denuncerò personalmente la scomparsa di Giuseppe.

Giovanni M. : D’accordo: io, Leonardo e Laura porteremo Giuseppe a riposare sulla montagna pratese, conosco dei posti ottimi sulla Calvana, dove le Oreadi dei monti e le Ninfe lo guarderanno.
Per adesso credo che questo luogo, la Torre, sia sicuro: gli assassini forse sanno che siamo qui, ma non esattamente CHI, e fra di noi ci sono individui MOLTO pericolosi, ci potete giurare

Leonardo d.G. : Raccogliamo tutte le cose che possono essere analizzate per darci indizi. Abbandoniamo le nostre case e rifugiamoci in case di campagna e altri rifugi... E soprattutto, rimaniamo costantemente in contatto. L'asportazione dell'occhio può essere un rituale? Chi ne può sapere qualcosa di più? Anche se mi ripugna c'è nel Pathos una persona che conosce gli occulti rituali del Male e forse li pratica: Raffaele Venosta. Forse può essere contattato, Baldassarre, Andrea vi prego, pensateci voi. Io sono dominato da un osceno Desiderio di Sangue e di Morte... non c'è più dolore in me... solo rabbia... ma bisogna agire... Franco, qualcuno deve essere risalito in qualche modo a Giuseppe... Io cercherò di scoprirlo. Tu puoi fare analizzare a Dallamore i reperti?

Andrea N. : Buona l'idea di nascondersi, pessima quella di dividersi. I caduti sono sempre stati presi da soli e a quanto vedo, gli assassini hanno passato parecchio tempo a divertircisi. Rendiamogli la vita difficile e troviamoci un posto in cui stare TUTTI ASSIEME.
Temo che contattare Venosta tocchi a me (Baldassarre, sei stato chiamato in causa anche tu a questo proposito, cosa sai del buon Raffaele?). Non so se sia una buona idea, in generale, ma comunque, non credo che sia in rapporto con questa gentaglia.

Ore 15,30 Messaggio di Massimo Ranaldo
Scusate, ma non so proprio da dove iniziare.
Ho appreso della morte di Giuseppe soltanto pochi minuti fa. Un concerto mi ha tenuto impegnato ieri sera e, quindi, tutta la mattina. Non ho parole, posso solo dire mi dispiace a Leonardo. Pensare che soltanto pochi giorni fa, Giuseppe ci aveva cosi' gentilmente ospitati e accuditi nel suo castello.
Basta. Arrivo subito. Potrò essere al castello... diciamo alle 16:30.

Oramai è l’imbrunire. Nel frattempo anche Massimo Ranaldo è arrivato, e ha sostato a lungo, in lacrime, vicino al corpo di Giuseppe. Tutti noi sappiamo che ora è tempo di muoversi....

Nella P. :Questo luogo mi dà i brividi, dopo quel che è successo......
Io manderò in lista un messaggio, spiegando quello che è successo qui ma senza entrare troppo nei particolari di chi c'è o non c'è. Dirò che siamo qui in parecchi. Non mi sembra il caso che arrivi troppa gente. Però è giusto che si sappia che siamo attaccati duramente. Potrebbe essere il caso di inviare una mail privata a Perhas.
Abbiamo bisogno di un filo, di un indizio, di qualcosa su cui lavorare: stiamo brancolando nel buio piu' assoluto...
Allora, voi tre andate a dare riposo al corpo di Giuseppe. Noi tutti rimarremo qui.
Preparo qualcosa da mangiare per quanto tornate anche voi, è da stanotte che siamo in piedi...
Lo so che non sentite la fame in questo momento, ma dobbiamo avere tutte le nostre forze per continuare. E poi, in qualche modo, sarà la maniera di celebrare il rito di saluto a Giuseppe.
Ed a tavola, Leonardo, potrai cercare, con più calma, di ricordare ogni minimo particolare di ciò che è successo in questi ultimi giorni: forse qualcosa potrebbe darci una pista da seguire.

Nella va in cucina e comincia ad organizzare qualcosa per cena con quel che c'e'.... Leonardo, Laura e Giovanni ricompongono il corpo di Giuseppe, lo avvolgono in un sacco e, come un piccolo corteo funebre, scendono lentamente gli scalini della Torre.
Passano molte ore prima che facciano ritorno.
E' quasi l'alba, siamo tutti preoccupati e stanchi, quando finalmente sentiamo l'auto fermarsi davanti al portone. Sono loro.

Alba di venerdi': siamo tutti intorno alla tavola

Franco M. :Ho una casa in Garfagnana. La conoscono solo i miei amici, nessun altro. La mia casa è aperta a tutti voi. Ci sono letti e viveri per tutti per parecchio giorni, e la tranquillità per riflettere.
Nella ha con sé il portatile ed il cellulare, per cui saremo comunque in grado di rimanere in contatto con Pathos.
Davanti al fuoco del camino, nascosti dalle ombre cantilenanti e cullati dal tepore della notte, forse troverò la forza di ricordare cio' che non posso dimenticare.

Il racconto di Leonardo

Vediamo, l'ultima volta che ho visto Giuseppe è stato domenica. Ero proprio qui con Massimo Ranaldo e un nostro altro amico. Ti ricordi Nella, telefonammo a te e Fabio proprio da quella stanza... Poi sono tornato a casa mia nelle 5 Terre.
Non ho più sentito Giuseppe che per mail.
L'ultima volta è stato martedì mattina. Pareva tranquillo e mi aveva detto che mi avrebbe fatto una sorpresa, non gli ho dato molto peso. Giuseppe era una persona che si entusiasmava con poco.
Quando sono arrivato alla Torre non c'era nessuno, ma ho visto le macchie di sangue. Ho aperto il portone e sono corso per le scale. Ho gettato la borsa nel salone e sono salito sulla Torre.
La candela era ancora accesa: credo che se ne fossero andati da poco. Giuseppe rantolava in quella orribile posizione. Per raggiungerlo ho gettato a terra i bastoni con le flebo. Era ai limiti dell'incoscienza. Ho proteso la mia mente nella sua e ho percepito intenso, un devastante Desiderio di Morire.
Era il suo ultimo Desiderio. L'ho fatto.
Poi qualcosa di terribile si è svegliato in me, una coscienza antica, memore di un simile dolore. A quel punto ho spedito i mail e vi ho aspettato. Il resto lo sapete. Non ho la più pallida idea di chi possa essere stato.

Franco M. :Fratello, sai se per caso Giuseppe aveva un qualche luogo dove teneva cose che riteneva importanti? Chesso', un cassetto col doppiofondo, una cassaforte, qualunque cosa. Aveva qualcuno, oltre te e gli altri compagni in Desiderio, al quale era legato da rapporti di profonda amicizia? Voglio dire, magari aveva parlato a qualcuno della sorpresa che voleva farti.

Leonardo scuote la testa : non sa, o forse, per il momento, non vuole più ricordare..

Massimo R. : Compagni, accetto la proposta di Franco e vado con lui in Garfagnana. Il tempo di mettere qualcosa in uno zaino e dire agli operai che lavorano alla sala di registrazione che devo andare via.

Da parte loro Leonardo e Laura decidono di rimanere a Prato. Leonardo chiamerà a raccolta le sue restanti Alterazioni: tutti assieme saranno un osso molto duro.

Giovanni M. : Ok, sono anche io della partita, vengo in Garfagnana da te, Franco. Ho sistemato i miei impegni a Siena, in particolare ho affidato a uno studente una bella ricerca sul culto di Mithra... cosi' al ritorno ne sapremo qualcosa di piu'. Dobbiamo chiarirci le idee. Ma lasciatemi indovinare: la prossima vittima apparterrà a un'altra Armonia... c'e' un disegno anche se ancora non lo capisco.
Grazie Nella, sei una cuoca fantastica.
In un sussurro
Dove sei andato, my Colourful Desire?

Laura F. : qui, sempre ai margini del tuo campo visivo, amico mio....

Nella P. : Fabio ed io verremo dove voi andrete.

Franco si volta verso Nella

Franco M. : Nella, devo mandare un messaggio ad un amico. Non posso dirti chi è, ma è al di sopra di ogni sospetto. Mi serve il tuo portatile. E' importante.

Nella P. : Tieni... questa è la password.
Franco?... Tu lo sai, vero, che io me la cavo bene con i PC...
Che se volessi potrei vedere a chi hai scritto...

Franco M. : Si', lo so. Per questo ti ho chiesto di fidarti di me, e di colui a cui scrivo. Perché devo, e voglio, fidarmi della tua parola.
Fai come ti senti di fare. Ti devo troppo per poterti chiedere alcunché.

Malatesta ha mangiato poco, svogliatamente. Continua a fumare come una ciminiera. A meta' cena si alza, scusandosi con Nella e assicurandole che non è colpa della sua cucina, ottima, ma è troppo scosso per poter mangiare. Esce di casa, e si ferma poco dopo l'ingresso. Sembra concentrato, come se stesse pensando intensamente a qualcosa, come se cercasse qualcuno con la mente. Poi rientra in casa.

Franco M. :Non ho con me la chiave di casa, ma la vicina ne ha una copia, per le emergenze. Emergenze.... viene quasi da ridere.
Io pensavo a un tubo dell'acqua che si rompe, alla visita del letturista del gas, a....
Basta. Andiamo.
Saremo lì in un paio di ore.

Qualche giorno dopo arrivano i risultati delle indagini. Su nessun oggetto è stata trovata la minima traccia di impronte digitali. L’hard disk non è stato smontato, ma strappato via dalla sua sede, con violenza : certamente niente di quello che vi era scritto può essere stato recuperato.

FINE ( ?)


© 1998 PATHOS - Associazione di Letteratura Interattiva