SOLE NERO
(e fu la tenebra...)

di
Carlo Fedele e Teo Mora


 
Adesso che il nuovo millennio è iniziato, ne sentiremo molte sulle vittorie della Luce...

Come se non bastasse ci saranno anche i sostenitori di quel patetico movimento chiamato Pathos a volersi incensare con trionfi incredibili e funambolici, beh permettetemi un commento : SONO TUTTE BALLE !

Qualcuno vorrà farvi credere che loro, che si definiscono " buoni " hanno sempre vinto, e noi che da loro siamo definiti " cattivi " le abbiamo sempre prese.

Alla faccia dell'umiltà, tanto predicata.

Primo, vorrei farvi notare che l'appellativo di cattivi, ce stato rifilato da gente che non ci pensa due volte a farti la pelle, e manco lo ammette, che Signori...

Secondo, col cavolo che hanno sempre vinto loro... Cosa ?..

Non ci credete ?..

Bene, mi compiaccio...

Perché vuol dire che c'è ancora qualcuno che usa la sua testa, e che delle verità rivelate se ne sbatte i così detti.

E per premiare voi pochi ma saggi increduli adesso dimostrerò le mie affermazioni con un esempio significativo.

Chi sono io ?

Un "cattivo" che ha vinto.

Ed è sopravvissuto per raccontarvelo.

E che vi accompagnerà raggiante nel prossimo millennio...

Ma andiamo con ordine, ricordo benissimo come andarono le cose a Meningen mi sembra quasi di riviverle...

Sono in una lussuosa anche se fredda camera di un vecchio maniero tedesco, sono qui per assistere ad un rito blasfemo, con cui un gruppo di pazzi invasati nazisti vogliono riportare in vita quel lurido macellaio del loro SS Reich Fhurer Himmler, la cosa mi diverte, perché grazie a me, prima che il sole risorga, ne vedremo delle belle.

Finalmente è tutto pronto sono circa le 20.00 quando due soldati con indosso le uniformi da parata dei totenpkof vengono per scortarmi nella sala pentagonale dove so si svolgerà la parte più importante del rito.

Guardo con falsa ammirazione la mia scorta pensando con disprezzo al loro folle sogno di conquista. So che nella sala appositamente preparata per il rito anche secondo le mie indicazioni ci saranno i gerarchi e sacerdoti del nuovo Ordine Nero, tutti figli o parenti di coloro che precipitarono il mondo nella follia della seconda guerra mondiale.

Lì ci sarà anche l'officiante il rito con la Croce, ben lontano dalla stanza in cui sarà lasciato il corpo di Himmler.

Sorrido divertito tra me pensando allo scherzetto che sto per tirare ai miei amici in nero.

D'altra parte i miei parenti morti a Triblinka non apprezzerebbero che io mi mischiassi con tali brutali ed invasati assassini.

E francamente penso che anche il mio Signore starà ridendo divertito dal suo gelido Abisso mentre aspetta l'evolversi degli eventi che porteranno questi dementi in stivaloni neri ad un risultato per loro assai inaspettato. Intanto ridacchio ricordando su come abbia insistito perché il corpo durante il rito fosse sigillato in una stanza diversa spiegando che le forze mistiche che lo avrebbero riportato in vita sarebbero state pericolosissime per qualsiasi mortale nelle vicinanze.

E loro stupidi se la sono subito bevuta con tutto il bicchiere, l'ignoranza dovuta al fanatismo è uno dei difetti umani che preferisco. In realtà ho voluto così solo per impedire che nel caso succeda quello che spero e che qualcuno esca dall'Abisso impossessandosi di quel infame carcassa, nessuno sia presente e possa sospettare qualcosa.

Con questo tipo di stregonerie non si sa mai quali effetti inaspettati possano accadere.

Finalmente salite più di tre rampe di scale, sono alle porte della sala, nei piani alti della fortezza, dove altri due totenpkof in alta uniforme di guardia scattano sugli attenti. Le porte si aprono e entro nell'antico salone addobbato con un misto di iconografia demodé del passato e assai poco compianto III Reich e simboli e artefatti della mistica esoterica satanista e mediorientale.

Svastiche e bandiere con la croce nera fanno capolino accanto a candelabri a sette braccia e stelle a cinque punte, doppi fulmini rosso sangue e teschi argentati stanno vicino a simboli cabalistici e pentacoli occulti.

Guardo il tutto con l'aria del giudice soddisfatto mentre dentro me la rido per la patetica accozzaglia di fesserie che i miei amici hanno messo assieme. L'officiante sta nel mezzo della sala con indosso una pesante tunica rosso sangue con sul petto una svastica nera, mentre a rispettosa distanza sta tutto il gota delle nuove SS in alta uniforme accompagnati da soldati e assassini di fiducia.

Al mio ingresso Mayer l'ultimo Grande Sacerdote dell'Ordine Nero, figlio di colui che portò la Croce al terribile Himmler, mi fa un cenno del capo per poi riprendere a salmodiare i riti preparatori. Lo guardo e penso divertito :" se avesse metà della cultura esoterica del padre saprebbe cosa sta per fare..., ma infondo è uno stupido invasato cresciuto nelle storie di vecchi sconfitti e astiosi..., la sua ignoranza non merita altro..., sebbene abbia una certa predisposizione a padroneggiare le forze dell'Assenza..., meglio che muoia comunque..., sarà un problema in meno..."

In realtà l'unica cosa degna di nota nella stanza sta riposta su un piccolo altare dall'altra parte della sala, tenuta sotto vigile sorveglianza da due disgraziati che sono stati costretti a indossare pesanti armature cerimoniali da cavalieri teutonici con l'unica caratteristica particolare che la croce nera simbolo dell'ordine cattolico appare sulle loro antiche corazze rovesciata, ultimo colpo assestato dagli organizzatori al buon gusto ed alla serietà.

I due fessi stanno innaturalmente immobili, manco sembra che respirino, sorrido pensando :" saranno morti di noia e caldo li sotto... " ma sotto la loro vigile guardia guardo con cupidigia la Croce, il Sole Nero, la Chiave del Ciclo Inverso, potente ed antico artefatto dell'Assenza, unica cosa seria in tutta questa colossale buffonata di cui sono unico regista e coreografo.

Intanto il rito ha inizio e io mi preparo pazientemente ad aspettare i divertenti risultati.

Passa circa un'ora e il rito è finalmente iniziato quando improvvisamente nella sala fa irruzione un uomo affannato con indosso una mimetica scura armato di tutto punto. L'officiante non lo degna di uno sguardo continuando a cantilenare le sue arcane strofe, mentre alcuni uomini in alta uniforme guardano il nuovo venuto con un aria tra l'indignato e il minaccioso. Infine quello che conosco essere il responsabile per la sicurezza oltre al numero due dell'organizzazione si avvia verso il soldato. Questo sta per iniziare a parlare quando il superiore con una vecchia uniforme da colonnello dei gruppi scelti delle SS, lo zittisce con un manrovescio in pieno viso.

Poi con voce glaciale inizia :" Sergente, questo non è il mercato di Stoccarda..., questo è il più sacro cuore mistico del Reich..., qui non si vendono maiali e verdure..., qui si sta creando il nuovo mondo..., se ha qualcosa di urgente la dirà fuori di qui..., senza disturbare ulteriormente il maggiore Mayer..., ed i suoi superiori..."

L'uomo scatta sugli attenti e segue l'ufficiale fuori dalla sala chiudendosi la porta alle spalle.

Dopo alcuni minuti si sentono tre spari e un attimo dopo il colonnello rientra con tranquillità glaciale sistemando la pistola nella fondina.

Si accosta ad Stephen Heydrich, capo riconosciuto di questi pazzi e gli bisbiglia qualcosa all'orecchio.

Subito dopo il colonello Hans Jutter esce dalla sala con passo calmo e risoluto.

Agli sguardi interrogativi degli altri Heydrich risponde con un freddo sorriso dicendo :" Niente di cui preoccuparsi signori..., alcuni pazzi appoggiati dai depravati servizi segreti sionisti, vogliono disturbare questo grande giorno..., entro poco tempo le forze scelte del Reich avranno la meglio su questi patetici stolti..., non datevi pena, è solo un noioso contrattempo..."

Intanto dall'esterno si iniziano ad udire rumori di spari e detonazioni, mentre tutte le guardie presenti nella sala allentano le fondine e tengono le armi ben in vista e da una porticina laterale entrano altri sei uomini in mimetica scura con le insegne delle SS e ben armati.

Capendo che qualcosa non va, e che il mio piano è a rischio mi avvicino a Heydrich per ascoltare ciò che sta dicendo ad alcune guardie.

Sorrido compiaciuto perché capisco che un altro ospite inaspettato si è presentato alla mia piccola festa e penso :" benissimo..., oltre a questi folli nazisti..., abbiamo anche dei patetici figli del Pathos..., se non fosse contro le mie convinzioni..., dovrei pensare che è arrivato Natale..."

Con una scusa riesco ad uscire dalla sala, e mi avvio verso la sala del corpo, non voglio rischiare che qualche insulsa Alterazione come le chiamano loro, inciampi casualmente nel mio rito, rovinandomi il divertimento, " gastare le feste è il loro modus vivendi..." penso un po’ infastidito.

Scendo numerose scale e giungo nei sotterranei. Mentre attraverso il castello non posso evitare di incrociare svariati gruppetti di uomini armati che corrono di qua e di là. Questi mi danno un occhiata, poi fra la fretta e la forte antipatia che provano nei miei confronti proseguono per la loro strada. In fondo sono un amico dello Stato Maggiore, no ?..

Arrivo finalmente a destinazione da un passaggio segreto che mi porta direttamente alla stanza in cui sono diretto, un passaggio che Meyer è stato così gentile e fesso da mostrarmi.

"La prossima volta che lo incontrerò..., probabilmente nel girone dell'inferno riservato ai fessi..., dovrò ringraziarlo..." mi soffermo un attimo a pensare.

Entrato noto che tutto è ancora calmo e silenzioso.

Vedo la porta d'acciaio della stanza senza spioncino ben chuisa. E so che al di là ci sono di guardia gli uomini più scelti di Heydrich, e i Pretoriani della legione Valhalla di Mayer, di cui mi ha parlato fino alla nausea.Sarei curioso di dare un occhiata a questi fenomeni di ingegneria genetica corrotta dall'alchimia, ma ho altro da fare...

Sono ormai da una ventina di minuti nella stanza della mummia ed ho fumato già tre sigarette.

"Devo smettere di fumare..., o questo vizio mi ucciderà..." penso, poi mi guardo dove sono e sorrido, " infondo penso che se continuo così, il fumo sarà il mio ultimo problema..." concludo.

Improvvisamente percepisco qualcosa di strano nell'aria, come se una spessa cappa di umidità ed afa fosse calata sulla stanza.

La già scarsa luce presente nella catacomba sembra sempre più fioca mentre in un punto a circa un metro dal corpo mummificato, sospesa a mezz’aria mi sembra di percepire una strana forma ellissoidale. La forma sembra condensarsi e diventare sempre più concreta, sembra quasi una strana apertura nel nulla all'interno della quale si vede solo l'oscurità più nera e sconsolante.

Una goccia di sudore mi scende sulla fronte e non posso non pensare che quel folle di Mayer ci sta riuscendo, sta aprendo un varco sull'Abisso grazie al terribile potere del Sole Nero. Sorrido nervosamente pensando a ciò a cui sto assistendo, solo io so la verità, e solo io sarò testimone di ciò che accadrà in questo luogo. Distrattamente, essendo tutta la mia attenzione concentrata sulla frattura della realtà, sento rumori di voci e spari provenire da fuori della porta. Capisco che gli uomini del Pathos sono arrivati fino a qui, e sorrido nuovamente, questa volta divertito. "Si, sono arrivati..., ma prima di entrare..., ammesso che ci riescano..., perderanno molto tempo a causa delle numerose guardie che ho fatto appostare fuori..." penso." E il tempo è l'unica cosa che attualmente non si possono permettere di perdere...." concludo con un sorriso compiaciuto un attimo dopo.

E' una corsa tra due concorrenti, loro qui giù che combattono e Mayer su che sta completando il rito, chi finirà per primo vincerà...

Apro il passaggio segreto da cui sono arrivato. Comunque vada non sarò qui quando entreranno. Se Mayer riuscirà, beh non troveranno nessuno; se Mayer fallirà troveranno solo un inutile mummia rinsecchita. Tra i due contendenti io vincerò comunque. Poi un impressionante urlo di mille voci dannate che gridano il loro orrore e disgusto per l'empietà che si sta compiendo irrompe dal nero varco portandomi ad un passo dal baratro della follia. Con freddo controllo mi riprendo ancora tremante ma non posso non costatare con maligna soddisfazione :" Mayer è appena passato in vantaggio..., è di una lunghezza davanti al Pathos..."

Accompagnato da una sinfonia fatta da continue scariche di mitragliatore intervallate da colpi di pistola, deflagrazioni di granate e urla di moribondi seguo con sguardo ormai rapito l'incredibile evento che sta avvenendo davanti ai miei occhi. Ormai la frattura nella realtà è completa e stabile, la tremenda energia del Sole Nero ha strappato con inaudita violenza il tessuto stesso dell'esistenza stravolgendo tutte le leggi di natura. Rumori rivoltanti e grida empie e blasfeme provengono da questa porta aperta sugli inferi, ormai sò che la partita è finita, ne conosco il vincitore e gli sconfitti, e tutto ciò mi diverte. A conferma dei miei pensieri finalmente vedo arrivare il mio ospite tanto atteso...

Dal pozzo di nera oscurità vedo una specie di disco di una malevola luce rossiccia entrare nella stanza, girare un paio di volte intorno al catafalco della mummia e poi sospendersi davanti a me. Due fessure simili ad occhi si aprono nel disco e mi guardano con un espressione di maligna soddisfazione ed empia curiosità. Quasi fosse lo sguardo di un bambino incuriosito che sta guardando un adulto in cerca di risposte e conferme sul suo operato. Quasi inconsciamente sorrido e indico con un gesto della testa il corpo disteso sulla tavola di pietra. Gli occhi si chiudono come in segno di assenso e il disco di luce sembra condensarsi in una massa di gas rossastro che si allunga su tutto il corpo mummificato.

Improvvisamente inizia a dissolversi in una disgustosa pioggerellina di colore giallo sporco che bagna tutto il corpo immobile sotto di sé. In un terribile olezzo di zolfo il liquido putrescente viene rapidamente assorbito per osmosi dal corpo rinsecchito che rapidamente inizia a recuperare la persa tonicità. In pochi minuti della nube di gas non resta niente, mentre con noncuranza il corpo di Heinrich Himmler si alza a sedere sulla tavola di pietra guardandosi compiaciuto le mani ed il resto.

Con un saltello è giù dal tavolo e si sgranchisce le gambe guardandosi intorno, poi mi guarda con un mezzo sorriso e dice :"Salve carissimo..., mi dovrai spiegare molte cose..., sono da un po’ fuori dal giro..., vedrai che non sono poi così infernale..."

Rapidamente si gira verso il varco e con uno schiocco di dita lo fa sparire :" non vorremo mica che lo trovino così facilmente ?.., meglio nasconderlo un po’..., e poi non voglio altri ospiti..., qui mi diverto solo io..."

Lo guardo con un sorriso soddisfatto e lo invito ad abbandonare la catacomba con me attraverso il passaggio segreto. Prima di uscire però noto che sul tavolo è rimasto inspiegabilmente marchiato a fuoco all'altezza di dove doveva essere il cuore della mummia un piccolo nome :" Xxxxxx... "
Sorrido compiaciuto e tirata fuori la pistola sparo cinque colpi sulla scritta scheggiando i tavolo in maniera da renderla illeggibile.

Poi mi affretto a seguire il mio nuovo alleato per il passaggio chiudendomelo, alle spalle.

Mentre salgo dietro al demone, il cui nome è noto come Barbariccia, non posso che pensare :"Ttutta questa storia ha avuto due grandi sconfitti, Pathos e Nazisti ed un solo grande vincitore, io..." sorrido compiaciuto, ricordando come da bambino qualcuno mi raccontasse di come i " cattivi " fossero destinati sempre a perdere.


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