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    Date:  Fri, 15 Oct 1999 13:09:51 -0400 (EDT)
    To: PathosNET@pathos.it 
    Subject: [pathosNET] Pathos News: Dolore a Belgrado 


    PATHOS NEWS - Dai fatti alle Parole
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    RASSEGNA STAMPA a cura di Giorgio Pulitzer
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    Da: Novi Jugoslavije
    FUNERALI DI STATO A BELGRADO 
    PER LE VITTIME DEL TERRORISMO
Belgrado, 16 ottobre 1999.
Ieri mattina nella Cattedrale di Belgrado si sono
svolte in forma ufficiale le esequie delle numerose
vittime del barbaro attacco che l’UCK ha sferrato al cuore della Serbia.  Questi spregevoli individui,
evidentemente sovvenzionati e appoggiati dalla NATO, hanno preso di mira un obiettivo non certo militare ne’ difeso, la nota clinica ALIVE, nella periferia della capitale, facendo scempio di innocui pazienti, medici e infermiere. Tra le vittime anche i proprietari della clinica e i loro due giovani figli.
Autorita’, rappresentanti delle forze armate e
centinaia di semplici cittadini hanno partecipato alla mesta cerimonia. Molti ex-pazienti hanno deposto fiori sulle bare di coloro che ritengono veri e propri benefattori.
Il Presidente ha inviato un messaggio personale di cordoglio  insieme alla promessa di individuare i colpevoli e fare giustizia. “Nessuno osi protestare - ha dichiarato - se nei prossimi giorni uno dei tanti villaggi, vicini o lontani dai nostri confini,  noti per offrire copertura e appoggio  ai terroristi, paghera’ un caro prezzo per questa ignobile azione”.
Per sottolineare l’alta considerazione in cui era
tenuto lo staff dell’ALIVE,  e’ stato mandato a
presenziare alla cerimonia un eroe di guerra,  un
giovane militare che si e’ particolarmente distinto
nelle azioni antiterroste e che era stato gravemente
ferito in Kosovo. Proprio i medici dell’ALIVE avevano compiuto il miracolo di restituirlo alla vita. Ancora convalescente, il militare e’ stato accompagnato nella Cattedrale da un folto gruppo di commilitoni che hanno vegliato costantemente sulla sua incolumita’, impedendo a chiunque, anche al sottoscritto, di avvicinarlo. 

Possiamo riportare solo una dichiarazione, passataci dal suo portavoce, in cui oltre ad esprimere lo sdegno per la vile azione, che e’ solo una delle innumerevoli atrocita’ che vengono perpetrate contro i serbi dalla fine della guerra,  si e’ detto pronto, appena le sue condizioni di salute lo permetteranno, a tornare in prima linea per difendere la Patria.  Il medico militare ci ha concesso una breve intervista in cui ha sottolineato come il caso del giovane militare, ormai fuori pericolo e quasi pronto per tornare a servire il paese, debba essere assunto come simbolico per la rinascita della Serbia. 
Nonostante le dichiarazioni ottimistiche del medico, voci non ufficiali riferiscono di problemi legati forse  a turbe psichiche del ‘risuscitato’. In
realta’, ad un attento osservatore come il
sottoscritto, il militare e’ apparso piu’ come un
prigioniero scortato da sorveglianti che come un eroe scortato da un picchetto d’onore.
Alla fine della cerimonia e’ esplosa la rabbia della
folla che ha gridato slogan contro i terroristi e gli
Americani. Questo ultimo episodio di terrorismo ha comunque provocato un aumento della tensione che non puo’ che rafforzare le posizioni revansciste e oltranziste di parte della popolazione, portando acqua al mulino del Presidente.

Giorgio Pulitzer
Pathos News - Dai Fatti alle Parole
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